PRO TIBET SENZA SE E SENZA MA
8 Aprile 2008Proteste, manifestazioni, cortei. In tutto il mondo, è in atto una mobilitazione contro le Olimpiadi di Pechino, per portare all’attenzione generale le violenze del regime cinese in Tibet.
Nel nostro Paese, però, questo tema non viene affrontato da nessuno dei candidati premier. Unica voce fuori dal coro è quella di Daniela Santanchè, che ha detto chiaramente che i nostri atleti non devono partire per la Cina.
Il silenzio degli altri candidati premier è inquietante, perché dimostra che, ancora una volta, si antepongono gli affari ai valori. La Destra va controcorrente, guarda ai diritti umani e chiede di smascherare un regime che, dietro alla facciata dorata di un Paese tirato a lustro per le Olimpiadi, nasconde crimini e sangue.
Noi non vogliamo avere niente a che fare con i tiranni, nemmeno se investono i loro denari nei titoli del debito pubblico dell’Occidente, nemmeno se fanno affari con le nostre aziende. A centinaia di commesse sporche di sangue, preferiamo il rispetto dei diritti umani in Tibet. Senza se e senza ma.
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