Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

martedì 1 aprile 2008

LA DESTRA NON E' IN VENDITA


Ora è chiaro…Il voto utile è quello agli immigrati, con un seggio elettorale nel giardino elettorale…Complimenti Cavaliere, a quando il Corano nelle scuole?
No, noi non ci facciamo comprare. Lo abbiamo gridato a Trieste, in occasione della nostra Conferenza organizzativa, abbiamo continuato a farlo e lo faremo fino al giorno del voto. La Destra c’è e ci sarà e gli elettori il 13 e il 14 aprile potranno barrare su tutte le schede il simbolo che rappresenta una storia, quello stesso simbolo che Berlusconi e Fini volevano veder cancellato.
Non siamo vendita. E non servirà a nulla l’oscena campagna messa in atto da Berlusconi, che punta a intimidire i cittadini, in particolar modo nel Lazio, nel tentativo di farmi e di farci fuori dal Senato, a vantaggio della lista che ospita il trasformista Lamberto Dini, con il cosiddetto Pdl.
Berlusconi ha tentato di comprarci, con quattro seggi, a condizione di togliere di mezzo il nostro simbolo. Abbiamo detto di no e, allora, ci ha costretto a modificare il simbolo al Ministero degli Interni. E qualcuno dei suoi ci ha messo la manina anche in Abruzzo e pure lì abbiamo respinto l’offensiva. Lo dico ora e per sempre: noi non abbiamo accettato le offerte di acquisto delle nostre coscienze, perché vogliamo rientrare in Parlamento con i voti di un popolo che non si fa comprare.
Il nostro è un grande popolo, fatto di cuore, passione, voglia di mettersi al servizio degli altri. E questa è la battaglia della vita. Figuriamoci se ci facciamo intimorire proprio ora che possiamo scrivere una pagina memorabile: La Destra può entrare in Parlamento con le proprie forze, sola contro tutti. Non arretriamo di un millimetro: andiamo avanti compatti e ce la faremo.
E chiedo a tutti i militanti di cominciare a mettere in calendario l’appuntamento che avremo a Roma, al Pantheon, venerdì 11 aprile alle 18. Assieme a me, a Teodoro Buontempo e a Luca Romagnoli, concluderà la nostra bellissima campagna elettorale Daniela Santanchè. Sarebbe bello se ai cittadini romani si unissero i militanti di altre regioni d’Italia. Insieme prepareremo la vigilia del voto più appassionante che abbiamo mai vissuto.
Vi Proponiamo questa intervista a Francesco Storace uscita oggi su Giorno, Nazione e Resto del Carlino:
Di Francesco Storace

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