Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

venerdì 9 maggio 2008

ED ORA ASCOLTARE IL POPOLO DE LA DESTRA

La nuova situazione politica determinata dalle recenti elezioni per il
rinnovo del Parlamento vedra’ La Destra italiana impegnata nella
costruzione nell’intero territorio di un progetto politico e culturale che
fondi la propria dimensione nella tradizione e nella cultura profonda della
Nazione.
33 milioni di italiani hanno deciso chi e’ presente in Parlamento, 3
milioni hanno votato per chi e’ stato escluso e ben 14 milioni non hanno
votato.


Il comitato politico nazionale ha deciso di avviare la nuova fase
cominciando la discussione su come arrivare alla stagione congressuale, in
ottemperanza al mandato annuale dell’assemblea costituente di novembre.
Vogliamo arrivarci partendo da una campagna di ascolto che deve coinvolgere
tutta la nostra struttura, con un calendario di assemblee regionali (nel
Lazio saranno svolte anche quelle provinciali), aperte a tutti i dirigenti
locali, fino ai portavoce comunali, a cura degli attuali responsabili
regionali, finalizzata anzitutto a serrare le fila. In convizioni
difficilissime abbiamo ottenuto un grande risultato in appena cinque mesi
di vita, siamo arrivati ad appena duecentomila voti dai quattro partiti –
tutti insieme – della sinistra radicale.
Venerdi’ 9 maggio Abruzzo (Alba Adriatica - Teramo)
Sabato 10 maggio Umbria
Domenica 11 maggio Marche (Cagli)
Lunedi’ 12 maggio esecutivo romano per l’organizzazione della conferenza
organizzativa capitolina del 27 maggio
Lunedi’ 12 maggio Latina
Martedi’ 13 maggio Frosinone (a Cassino)
Mercoledi’ 14 maggio Roma provincia (Tivoli)
Giovedi’ 15 maggio Rieti (Colle di Tora)
Venerdi’ 16 maggio Aosta
Sabato 17 maggio Piemonte (Torino)
Domenica 18 maggio Lombardia (Milano)
Lunedi’ 19 maggio Viterbo
Venerdi 23 maggio liguria
Sabato 24 maggio toscana
Domenica 25 maggio emilia
Martedi’ 27 maggio Roma
Venerdi 30 maggio calabria
Domenica 1 giugno Sicilia
Venerdi 6 giugno puglia
Sabato 7 giugno basilicata
Domenica 8 giugno campania
Venerdi 13 giugno Molise
Sabato 14 giugno sardegna
Venerdi 20 trentino alto adige
Sabato 21 friuli Venezia giulia
Domenica 22 giugno veneto
Il congresso – a cui lavorera’ una commissione per la predisposizione del
regolamento presieduta dal responsabile organizzativo Stefano Morselli –
sara’ preceduto dalle assemblee regionali degli iscritti che saranno
chiamate ad eleggere i rispettivi portavoce regionali e i delegati al
congresso nazionale in ragione dei voti ottenuti alla Camera in ciascuna
regione.
Sara’ questo il modo per una prima legittimazione dal basso della nostra
rappresentanza regionale, una prima risposta positiva a chi parla di
regionalizzazione del movimento, attraverso il consenso degli iscritti al
partito. Il nostro statuto parla di anzianita’ d’iscrizione di almeno sei
mesi, quindi potranno votare quelli che avranno aderito sei mesi dallo
svolgimento delle assise mentre sara’ possibile rinnovare l’iscrizione fino
al giorno del congresso per gli iscritti 2007.
Successivamente al congresso nazionale saranno rinominati, d’intesa tra i
segretari regionali e il segretario nazionale eletto, i portavoce
provinciali e quelli dei comuni capoluogo di provincia, che accompagneranno
entro l’anno il territorio ai rispettivi congressi locali, con la
possibilita’ di votare anche per gli iscritti che nel frattempo avranno
aderito, sempre a partire dai sei mesi precedenti lo svolgimento delle
assise locali. Ma questa tempistica puo’ anche essere oggetto di
discussione
Al congresso nazionale sara’ approvato lo statuto definitivo del Movimento
Al centro del congresso saranno, oltre all’elezione degli organi che
saranno previsti dal nuovo statuto, i rapporti con le forze politiche a
partire da quelle della maggioranza di governo, quelli con la Fiamma
Tricolore e il Fronte Nazionale, e le iniziative sociali da intraprendere
nel Paese, con in testa una grande manifestazione di popolo da organizzare
per l’autunno con precisi obiettivi politici
Quando parliamo dei rapporti con le forze della maggioranza di governo, la
cosa piu’ sbagliata sarebbe impostarla come se si trattasse di un
referendum se andare o no con Berlusconi. Per quel che mi riguarda la
risposta e’ negativa. Anche perche’ c’e’ chi si chiede se il Pdl ci vuole o
no. Per me il problema non e’ quello che vuole il Pdl, ma quello che
vogliamo noi. Sarebbe stato facilissimo accordarsi con il Pdl: sarebbe
bastato rinunciare al simbolo, fare quello che ha fatto l’onorevole Rotondi
e puntare ad un ministero cancellando ogni traccia della propria identita’
politica, privilegiando quella personale. Abbiamo detto di noi, e con noi
lo hanno detto poco meno di un milione di italiani. Non ci hanno chiesto –
gli italiani – di fare i sottosegretari, non possiamo l’anno prossimo
promettergli che faremo gli assessori. Se faremo gli assessori sara’ in
base a rapporti di forza che sapremo costruire e non per grazia ricevuta.
Laddove siamo andati bene ci verranno a cercare; laddove non siamo
determinanti non lo faranno. Ma non possiamo essere il bancomat del popolo
delle liberta’: ecco perche’ serve un congresso che fissi i nostri paletti.
Abbiamo pagato oltre ogni misura il voto utile, ci riproveranno con la
riforma delle legge elettorale europee: se abbiamo fatto una scelta di
dignita’ alle politiche, dobbiamo preparare il partito a combattere una
battaglia con un’organizzazione migliore e parole d’ordine piu’ efficaci
per le europee. Abbiamo preso circa un milione di voti nonostante il
paradosso di essere nati come Destra leale verso Berlusconi e finendo la
campagna elettorale come la Destra che non si doveva votare. Ci hanno
votato comunque: dobbiamo dire a ognuno dei nostri elettori di convincerne
un altro e il 2,5 diventa il 5 per cento. Diventeremo determinanti perche’
a sinistra per forza di cose dovranno inseguire la ricomposizione e se noi
manterremo un atteggiamento di dignita’ – guardando anche 17 milioni di
italiani non rappresentati dal Parlamento – potremo puntare ad una
posizione politica di alleanza con il centrodestra non basata sulla gentile
concessione ma sulla capacita’ di essere determinanti per vincere, ma anche
per governare a precise condizioni politiche e di programma.
Novita’ rilevanti sul piano organizzativo, ed e’ il secondo passaggio sulla
regionalizzazione del partito, in favore delle strutture del territorio
potranno essere decise: il tesseramento al partito da suddividere tra quote
in parti uguali tra sezioni, federazioni provinciali, strutture regionali e
struttura nazionale. In pratica, solo il 25% della quota della tessera
dovra’ arrivare al partito, il resto rimanere in periferia alle varie
articolazioni. Tutto questo finalizzato alla necessita’ di rafforzare la
presenza territoriale con l’obiettivo di aprire ottomila sezioni in tutta
Italia, a partire dalla nuova e piu’ funzionale sede nazionale, in modo da
arrivare con tutte le nostre potenzialita’ agli appuntamenti elettorali
delle europee e amministrative del prossimo anno.
Saremo presenti in tutte le competizioni amministrative con nostri
candidati alle massime cariche locali, disponibili a fare coalizione con il
centrodestra, indisponibili a subire ulteriori ostracismi come quelli che
ancora oggi registriamo. E proprio il congresso sara’ l’occasione – dopo la
campagna di ascolto dei quadri locali di tutta italia attraverso le
assemblee regionali e i relativi congressi – per stabilire il
“posizionamento” della Destra italiana nel nuovo scenario politico.
Dal primo congresso nazionale partiremo con il lancio di una bozza di
programma per le elezioni europee che sara’ sottoposto alla discussione e
alla modifica con un grande confronto popolare in tutto il Paese.
Noi non chiediamo un posto da occupare,
noi cerchiamo un posto dove vale la pena di stare.

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