Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

venerdì 12 dicembre 2008

ELEZIONI ABRUZZO: STORACE, PRIVILEGIATI GLI IMMIGRATI

"In Abruzzo siamo in presenza di una scandalosa gestione delle politiche sociali: il 6% della popolazione e' immigrata e intasca il 60% delle risorse destinate alla povere gente. E' ora di dare prima gli italiani, per evitare l'esplosione di una vera e propria guerra tra poveri e La Destra presentera' in Consiglio regionale una proposta di legge per garantire che la nazionalita' italiana costituisca un elemento del punteggio per le graduatorie che regolano l'accesso ai servizi sociali". Lo ha detto il segretario nazionale del partito, Francesco Storace, in una conferenza stampa a Teramo con la capolista Luisa Regimenti, illustrando una ricerca commissionata dal movimento. "In sei anni - ha reso noto Storace - la popolazione immigrata e' triplicata, raggiungendo vette di intollerabilita', in particolare nella provincia teramana. Nel capoluogo, gli immigrati - che per il 26% provengono dall'Albania - sono il 7,3% della popolazione, a Martinsicuro addirittura il 18%. In quest'ultima citta', i docenti - si legge in una rapporto della Provincia - insegnano l'italiano come seconda lingua straniera. A Teramo, la citta' di Chiodi si commettono - secondo i dati forniti dalle autorita' giudiziarie - piu' reati che a Catanzaro, Trapani, Cosenza e Bari. Di fronte a tutto questo - ha proseguito Storace - la regione privilegia gli immigrati: la legge sulla famiglia, il fondo per gli immigrati, il fondo di inclusione sociale, stanziano circa 3 milioni e mezzo di euro. Di questi, poco meno di due milioni di euro, per la precisione 1.900.000, vanno agli immigrati, ovvero il 60% delle risorse, il resto agli italiani. Altra cifra drammatica e' quella che denuncia che il 30 per cento dei servizi sociali e' usufruito dagli stranieri, e addirittura il 60% del lavoro del volontariato e' riservato a chi viene da fuori. 'In compenso', il 60% dei detenuti nelle carceri locali e' straniero. E' davvero il momento di dire basta - ha concluso il leader de La Destra - e cominciare a pensare ai cittadini abruzzesi, che faticano a campare e sentono il peso fortissimo dell'ingiustizia sociale". (AGI)

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