Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

lunedì 5 gennaio 2009

I CURATI A META' LETTERA APERTA ALLA REGIONE LAZIO

Siamo i malati di artrite reumatoide della Regione Lazio, a cui gli ospedali romani per questioni di mancanza fondi hanno arbitrariamente e illegalmente dimezzato o sospeso le cure con i farmaci biologici, contravvenendo così alle linee guida per la cura dell'artrite reumatoide e facendoci peggiorare repentinamente, tanto che molti di noi non possono più svolgere il proprio lavoro ed altri non riescono ad eseguire i movimenti più elementari, quali pettinarsi o lavarsi i denti.
Ci chiediamo se in questi giorni di festa avete pensato un po' anche a noi.
Noi che abbiamo passato il Natale con i dolori, con la paura di peggiorare e con l'ansia di non trovare i farmaci in ospedale.
Ci chiediamo se il panettone non vi è andato di traverso pensando ad Emma, per esempio, che da quando le hanno dimezzato i farmaci biologici non si alza più dalla sedia a rotelle e a come avrebbe trascorso il suo tempo durante queste meravigliose feste natalizie.
Certo voi non vi siete preoccupati di farla stare meglio. Parlo di Emma e delle tante persone che avete fatto peggiorare in questi ultimi mesi.
Ci avete arrecato un danno imperdonabile. Avete oltre tutto interrotto una terapia in sperimentazione e di conseguenza avete fermato e contaminato anche la ricerca che a questo punto su di noi "curati a metà" ha perso attendibilità e validità.
Quando i farmaci biologici sono arrivati in Italia i reumatologi hanno riempito pagine e pagine con i nostri dati, le nostre risposte alla terapia, mese per mese...e voi avete distrutto tutto, in tre o quattro mesi avete distrutto anni di lavoro.
Avete addossato la colpa di questo massacro agli ospedali, ma non è così: voi dovevate agire subito e fermare tale massacro, perché noi vi abbiamo avvertiti in tempo e voi avete il dovere di vigilare sugli ospedali che lavorino bene e che svolgano il loro ruolo nel migliore dei modi, curando i malati e non negando loro le cure.
Quando è apparso l'articolo su Il Messaggero con la nostra storia e la denuncia di quello che stava succedendo, un vostro funzionario della Giunta Regionale ha fatto 4 telefonate ai maggiori ospedali di Roma e ci ha assicurato che i farmaci c'erano ed erano a disposizione di tutti...adesso ci chiediamo: è stato preso in giro lui? O lui ha preso in giro noi? Fatto sta che i "curati a metà" sono ancora "curati a metà" o addirittura non curati e voi non avete fatto nulla per noi.
Il Natale è passato, ci chiediamo se per un attimo avete pensato a noi, a come stiamo, a come ci sentiamo.
Noi che dal Natale abbiamo avuto solo dolore e malattia, e un pacco regalo con le vostre promesse non mantenute.

Nicoletta Carcaterra


I CURATI A META'

I curati a metà sono i malati di artrite reumatoide del Lazio che per risanare il deficit della Regione vengono riforniti di sola metà dose dei farmaci biologici, contravvenendo a quanto riportato dal protocollo Antares.
I curati a metà sono stati accusati di essere la causa del disastro finanziario in cui versa la Regione Lazio.
I curati a metà sono cornuti e mazziati perchè con metà dose si aggraveranno ed avranno danni irreversibili ( e già non è che stavano bene...) e a nessuno frega niente...
Unitevi alla mia protesta. Questa è una vera e propria ingiustizia ed un abuso da parte della Regione Lazio.
Negli ospedali romani si assiste ad una vera e propria guerra tra poveri: i malati, presi dall'ansia e dalla preoccupazione, aggrediscono e cercano di corrompere il personale infermieristico per avere una dose intera e non la metà, senza ottenere nulla, ma ne escono con "le ossa rotte"...in tutti i sensi...
I reumatologi affermano che con la dose dimezzata ci potrebbe essere un peggioramento e che in quel caso si dovrà ricorrere agli antinfiammatori e ai cortisonici, farmaci che ormai erano stati ampiamente superati dai farmaci biologici.


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