A fronte di continue vessazioni ed azioni di bullismo da parte di alcuni giovani sinti (nomadi più comunemente conosciuti come zingari) il consigliere comunale di Rovereto e portavoce della regione Trentino, Marco Zenatti, ha presentato una interrogazione comunale.
INTERROGAZIONE
Alcuni giorni orsono, esattamente il 9 gennaio u.s., è apparsa la notizia relativa a “due quindicenni sinti del campo nomadi dei Lavini di Marco” che avrebbero compiuto un atto di incivile e vigliacca prepotenza nei confronti di un coetaneo su un autobus di linea.
Si riporta che il ragazzo, vittima dell’aggressione, è “stato tormentato, deriso ed umiliato” e che i due “bulli” sono “accusati di minacce e violenza privata”.
Oltre al giudizio di totale condanna prima civica che penale del barbaro episodio che dimostra come il percorso di integrazione di questi soggetti sia ancora estremamente lungo, semmai è iniziato: vengono immediate due considerazioni:
- plauso alle Forze dell’ordine per non aver sottostimato l’accaduto, ma anzi per l’aver individuato i colpevoli;
- sbigottimento, sdegno ed incredulità per il fatto che questo atto di violenza, realizzato su di un mezzo pubblico, molto affollato nell’ora di punta, non ha visto nessuno dei molti presenti, compreso l’autista, dare soccorso alla vittima e contrsastare i giovani delinquenti. Tutto ciò la dice lunga sul senso di vera solidarietà e di intimidazione che c’è in Città.
Richiamando:
che il campo nomadi costa annualmente, per la sua gestione e manutenzione, alle casse comunali alcune centinaia di milioni di vecchie lire;
che il Regolamento dell’area di sosta zingari di Rovereto prevede il necessario rispetto di alcune norme per avere l’autorizzazione alla sosta;
che tra questi requisiti si prescrive (all’art.2) il mantenimento di buona condotta e (all’art.5) l’obbligo che il capo famiglia osservi l’impegno di vigilare sui minori;
che, soprattutto, (all’art.9) le famiglie dovranno assicurare “ai minori presenti nei nuclei familiari quelle condizioni di vita tali da garantire l’equilibrato sviluppo fisico, psichico e morale”.
Nell’auspicata comune considerazione che i doveri prescritti sono stati clamorosamente disattesi e che non deve essere tollerata alcuna impunità nei confronti di simili, odiosi atti di violenza verso le persone, si chiede:
- se quanto riportato dalla stampa corrisponde a verità;
- se il competente Servizio Attività Sociali del Comune ha prodotto un’idonea relazione;
- se - visto l’art. 6 del Regolamento citato - constatando il venir meno dei requisiti richiesti per l’autorizzazione alla sosta, l’Amministrazione intende revocare la stessa autorizzazione alle famiglie dei citati bulli violenti;
- se si condivide la necessità di stroncare sul nascere simili fenomeni, con atti significativi ma forse gli unici a disposizione per prevenire ulteriori e peggiori atti di violenza.
Marco Zenatti, consigliere comunale e portavoce del Trentino
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. Il Bullismo ci riguarda! |
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