di Francesco Storace
In politica, come nello sport, c’è chi gioca per la squadra e per la vittoria finale e chi, invece, gioca solo per se stesso, per il successo e il ritorno personale. Perdere una partita o un campionato, però, è molto diverso da perdere le elezioni, dove sono in ballo gli interessi di un popolo. E questo, purtroppo, è ciò che rischia di accadere al Pdl, a causa di chi impone veti e di chi li subisce senza un perché.
Quello che sta succedendo lascia stupefatti, tanto che un uomo navigato come il senatore Lino Jannuzzi chiede da tre giorni, senza ottenere una risposta: “Il Pdl è ancora il partito di Berlusconi o abbiamo già cambiato leader e programma politico?”
Noi sappiamo solo che volevamo dare il nostro contributo alla vittoria del centrodestra: ci hanno chiesto di rinunciare alle nostre idee, al nostro simbolo, alla nostra dignità. Se ne pentiranno, perché attorno a La Destra cresce il consenso popolare: i cittadini hanno compreso che la nostra non è una battaglia per le poltrone, è la battaglia della vita, per fermare la politica degli inciuci e l’arroganza della casta.
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