(ASCA-AFP) - Pechino, 10 dic - La Cina ha segnato il sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani con l'arresto di diversi dissidenti e uno scandalo locale che ha visto rinchiudere alcuni persone in un centro di igiene mentale.
Nella sera di lunedi', un attivista in favore dei diritti umani, Liu Xiaboo, noto per il ruolo che ha ricoperto nelle proteste del 1989 a piazza Tienanmen, e' stato arrestato dalla polizia.
La sua carcerazione segue di pochi giorni quella di almeno altri due attivisti nella provincia sudovest di Guizhou.
La Cina ha ammesso che ci sono ancora dei problemi nello sviluppo dei diritti umani nel Paese, ma ha anche detto di porre molta attenzione alla questione.
Secondo quanto dichiarato ieri dal portavoce del governo, Wang Chen, la Cina ha messo la questione dei diritti umani ai primi posti dell'agenda dedicata allo sviluppo della nazione.
Solo lunedi' pero' si e' scoperto che alcune persone sono state chiuse in un centro di igiene mentale per mettere a tacere le suppliche che hanno rivolto alle autorita' cinesi riguardo ingiustizie locali.
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