Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

venerdì 11 gennaio 2008

DOV'E' FINITA LA GIUSTIZIA?


I cittadini lamentano una sempre crescente mancanza di sicurezza nelle città, con questo facciamo riferimento a città ma anche a piccoli centri come ce ne sono a Anzio.
Vi proponiamo un estratto dell’articolo pubblicato da:

” La Repubblica” l’8 gennaio scorso a pagina 21.
“Si parla di Ahmetovic, il rom che, ubriaco, col suo furgone uccise quattro ragazzi ad Appignano e dell’indecente balletto carcere-domiciliari-carcere, che lascia sbigottiti: siamo alla giustizia delle porte girevoli, in cui la certezza del diritto è solo un’utopia. Ma questo sembra interessare poco Repubblica, che, invece di gridare allo scandalo per un sistema giudiziario impazzito, preferisce sottolineare nel titolo: “Storace minaccia: lo accogliamo noi”. Chiediamo al direttore di Repubblica: contestare un assassino è una minaccia? O la vera minaccia, per tutti i cittadini, è rappresentata da una giustizia che di giusto, ormai, ha davvero poco?”
Crediamo che queste parole non abbiano bisogno di ulteriori commenti.
La gente non vuol più uscire per strada.
Prodi ha emesso un provvedimento di emergenza all’indomani dell’assassinio di Tor di Quinto, cui ha fatto riferimento anche ieri il Papa parlando del degrado in cui versa la Città Eterna (ndr).
Non mi sento e non è nel mio stile di usare scurrilità ma la popolazione è veramente “arrabbiata”.
La carenza di controlli capillari sul territorio o, quanto meno, piuttosto rari, fanno sentire la gente meno sicura.. L’insicurezza delle nostre città è anche legata all’immigrazione, specie quella clandestina. L’attuale legge Bossi-Fini in qualche modo regolamenta l’ingresso degli extracomunitari dicendo che si può accedere al nostro paese se si ha un contratto di lavoro e una abitazione. Con la prospettiva di una nuova legge sull’immigrazione che il governo intende presentare si può entrare in Italia a cercare lavoro, quindi, senza un contratto. Certamente questo non fa altro che implementare il rischio di episodi criminosi. Il dovere del Governo “sarebbe” (e qui il condizionale è d’obbligo), quello della tutela dei cittadini e della loro incolumità ma la giustizia italiana cosa fa? E’ indecisa se rilasciare o meno un rumeno che ha ucciso quattro ragazzi guidando ubriaco. Abbiamo veramente toccato il fondo!

Maurizio Brugiatelli

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