DIRITTI DEI CITTADINI - CASA - DALL’UMBRIA LA PROPOSTA DI UN “MUTUO SOCIALE”
(2008-10-06)
Il capogruppo regionale de La Destra ha presentato oggi a Palazzo Cesaroni la proposta di legge regionale ul “Mutuo sociale”. Si tratta di un provvedimento che mira a garantire il diritto alla casa ai cittadini con un reddito più basso, assicurando l’acquisto di un appartamento che verrà pagato attraverso un mutuo che non potrà incidere per più del 20 per cento sul reddito familiare complessivo.
Ovvero costituire l’Istituto regionale per il Mutuo sociale (Irms) affinché si occupi di costruire nuovi quartieri, destinati alla edilizia residenziale pubblica, con modelli di bioarchitettura tradizionale, a bassa intensità abitativa e con tecniche
innovative in materia di fonti energetiche rinnovabili. È uno dei punti della proposta di legge - ispirata a quella del gruppo “Casa Pound” .
Il nuovo ente regionale dovrebbe “costruire case e quartieri a misura d’uomo con soldi pubblici”, da vendere a prezzo di costo a famiglie non proprietarie con la formula del “mutuo sociale”: una rata di mutuo senza interesse, una rata che non superi il 20 per cento delle entrate della famiglia e che sia bloccata in caso di disoccupazione.
L’Irms, costruendo su terreni demaniali, non pagherà i suoli, le concessioni e tasse, e neppure i progetti, da affidare a concorsi a cui potranno partecipare giovani architetti e istituti di urbanistica e architettura. In questo modo i costi di costruzione dovrebbero essere abbattuti (fino a circa 800 euro al metro quadro): l’Istituto venderà poi le abitazioni al prezzo di costo, senza applicare interessi alla rateizzazione. Per l’accesso alle alienazioni, che dovrebbero riguardare
anche le case attualmente di proprietà del’Ater, dovrebbero essere utilizzate le graduatorie relative all’assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica, riservando però una quota del 93 per cento alle famiglie con cittadinanza europea.
In caso di difficoltà economiche del nucleo familiare, se quindi tutti i tutti i componenti risultano disoccupati, la famiglia può dichiarare lo stato di totale disoccupazione ed il pagamento del mutuo viene interrotto senza che si perda il diritto di proprietà. La famiglia riprenderà il pagamento del mutuo quando tornerà ad avere introiti economici: “La famiglia che dichiara lo stato di totale disoccupazione viene seguita costantemente da un’assistente sociale inviato dall’Istituto regionale per il mutuo sociale. Le funzioni dell’assistente sociale sono di aiuto sociale mirate all’ottenimento di un nuovo lavoro ma anche di controllo. Qualora l’assistente sociale scopra che una componente della famiglia che dichiara totale disoccupazione in realtà lavora e dichiara il falso per non pagare il mutuo la famiglia in questione perderà il titolo di proprietà e la casa sarà assegnata ad un’altra famiglia”.
Per quanto concerne i fondi da destinare all’Istituto e al mutuo sociale, l’Irms si finanzia “inizialmente utilizzando esclusivamente i fondi regionali a disposizione per l’emergenza abitativa, per le politiche di edilizia residenziale pubblica e i fondi europei specifici. In una seconda fase utilizzerà le entrate derivanti da i pagamenti mensili delle rate delmutuo sociale e le entrate derivanti dall’affitto dei locali commerciali dei nuovi quartieri”.
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