Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

sabato 5 gennaio 2008

PERCHE' DI QUESTO I MEDIA NON NE PARLANO?

COSTI POLITICA/STORACE FORMALIZZA RINUNCIA AD AUMENTO STIPENDIO

Roma, 4 gen. - Il segretario nazionale della Destra, Francesco Storace, ha formalizzato la rinuncia ad aumento e arretrati della propria indennità parlamentare con una lettera
inviata al presidente del Senato, Franco Marini. Lo rende noto un comunicato.
“Illustre Presidente - si legge nella lettera - apprendo dai giornali di essere il destinatario di un aumento che reputo sconsiderato di 200 euro della mia indennità parlamentare. Credo che anche tu, come me, consideri inopportuno questo provvedimento, ancorché previsto dalla legge e ti prego di segnalare ai Senatori Questori la mia volontà di rinunciarvi. Nel caso tale aumento si sia manifestato da tempo, è mia intenzione restituire gli eventuali arretrati. Tanto più se dovesse palesarsi una beffa nelle prossime settimane, magari un adeguamento conseguente alle rilevazioni Istat sul costo della vita… Nel ringraziarti della Tua attenzione, colgo l’occasione per porti cordiali saluti”

UN GRAZIE ALLE FORZE DELL'ORDINE NON BASTA ,SOSTENIAMOLI SEMPRE!!! I MERCANTI DI MORTE SONO PRONTI SERVIRSI DEI NOSTRI FIGLI

ATTENZIONE!!!

Anzio e Nettuno - Torna il grande traffico di cocaina
dalla Redazione de "Il Messaggero" e de "Il Tempo"

Dopo qualche anno di tregua i grandi traffici internazionale di cocaina tornano a toccare il territorio di Anzio e Nettuno. La conferma arriva con gli arresti per traffico internazionale di stupefacenti in concorso di Ivano Zintu, imprenditore di 52 anni, residente da due anni ad Amelia in provincia di Terni, della seconda moglie Angela Posada, 47 anni, colombiana di Medellin, e del figlio di primo letto Vincenzo Zintu, 28 anni, residente a Nettuno. E' infatti partita da Anzio l'operazione condotta dagli uomini della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Anzio, dalla Direzione centrale antidroga e dalla polizia colombiana che ha consentito di smantellare un'organizzazione a gestione familiare. Alla polizia colombiana va il merito di aver sequestrato nel porto di Cartagena un carico di 210 chilogrammi di cocaina destinata al mercato italiano: una quantità enorme che, una volta tagliata e immessa sul mercato, avrebbe fruttato ai trafficanti un ricavo di almeno cinquanta milioni di euro.


La cocaina viaggiava stipata nelle intercapedini dei mobili di artigianato colombiano che partivano su container; destinazione finale una ditta di mobili di Misterbianco in provincia di Catania. Una volta arrivata a destinazione e divisa in dosi, l'organizzazione avrebbe provveduto a smerciarla sul mercato delle regioni del sud e del centro Italia. L'operazione prende il via il 12 ottobre con l'arresto di Vincenzo Zintu. Rientrato in Italia dalla Colombia da due giorni, l'uomo viene arrestato proprio a Nettuno, dove risiede, perché trovato in possesso di 170 grammi di cocaina pura: l'uomo non lavora, ma ha un alto tenore di vita. Gli uomini del Commissariato di Anzio coordinati dal vice questore aggiunto Mauro Baroni sono incuriositi e scoprono che il padre Ivano, pur abitando in Umbria, fa la spola con la Colombia, dove ha una fabbrica di porte blindate a Medellin, la "Italtek de Colombia". Le indagini prendono la piega giusta quando gli investigatori accertano sia il collegamento di Ivano Zintu con uno dei cartelli di narcotrafficanti di Medellin, che l'acquisto di 210 chilogrammi di cocaina con 700.000 euro. «E' verosimile pensare - spiega il dirigente del Commissariato di Anzio, Mauro Baroni - che gli Zintu avessero intenzione di controllare il mercato dello spaccio di cocaina sul litorale sud della provincia di Roma e che il più giovane, quello arrestato ad ottobre, avesse proprio il compito di preparare il terreno. Non dimentichiamo che con i 170 grammi di cocaina sequestrati a Vincenzo Zintu sarebbe stato possibile ricavare circa 900 dosi, una bella quantità da spacciare su questo territorio. Siamo convinti di avere bloccato appena in tempo un'organizzazione che si apprestava ad invadere di cocaina questa zona del litorale; lo conferma il sequestro effettuato in Colombia». «Gli arresti di narcotrafficanti collegati al famigerato “cartello” colombiano di Medellin fanno molto piacere, ma non ci meravigliano». E' il commento di Edoardo Levantini, del Coordinamento Antimafia di Anzio-Nettuno, e di Orfeo Notaristefano, dell'Associazione Verso Sud. «Gli arresti - precisano - confermano che nel sud del Lazio non si può più parlare semplicemente di infiltrazioni criminali ma di radicamento, come si è visto in recenti episodi di racket delle estorsioni e di usura, come d'altra parte è stato dimostrato dagli arresti e della recente sentenza di condanna di esponenti di una 'ndrina calabrese che fa capo ai Gallace-Novella».