Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

martedì 8 gennaio 2008


Lavoro e fisco: forfettone a rischio per gli autonomi


forfettoneUna quota oscillante tra il 30 e il 40% dei 900.000 lavoratori autonomi che hanno i requisiti per ricorrere al nuovo regime fiscale in vigore dal 1° gennaio (il cosiddetto forfettone con aliquota al 20% che sostituisce Irpef, Irap e Iva), potrebbe rischiare di essere escluso da tale possibilità.


A farlo presente è Giuseppe Bortolussi, leader della CGIA di Mestre, sottolineando come basterà un solo scontrino battuto il 1° gennaio con le stesse modalità Iva sostenute sino al giorno prima per essere automaticamente esclusi dal nuovo regime che prevede, per i lavoratori autonomi che non superano ricavi o compensi annui pari a 30.000 euro, un’aliquota secca del 20% in sostituzione dell’Irpef e delle addizionali locali, dell’Irap, dell’Iva.

“Se non ci sarà uno slittamento dell’entrata in vigore di questo provvedimento almeno sino al 1° febbraio - fa presente Giuseppe Bortolussi - il rischio è che molti autonomi si autoescludano dalla possibilità di ricorrere al regime semplificato. A pochi giorni dall’entrata in vigore di questo decreto la confusione e l’incertezza regna tra gli esperti del settore. Figuriamoci tra i piccoli operatori economici che sono praticamente all’oscuro di questa novità“.


Bollette luce: i rincari pesano anche sui piccoli imprenditori

bollette elettricheL’ennesimo rincaro delle tariffe elettriche, annunciato nei giorni scorsi dall’Autorità per l’Energia, rende insostenibile la situazione dei piccoli imprenditori, i quali già pagano il prezzo dell’energia elettrica più alto d’Europa, superiore addirittura del 52,6% rispetto alla media dei Paesi Ue, pari a 6 miliardi di euro in più.


Ad affermarlo è Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato, sottolineando altresì come i piccoli imprenditori siano penalizzati anche dal nuovo meccanismo delle tariffe biorarie per gli utenti con potenza impegnata superiore a 55 kilowatt, che colpisce proprio i consumi delle attività produttive svolte durante il giorno.

Di conseguenza, il Presidente Guerrini fa rilevare che “per abbassare i costi a carico delle Pmi bisogna intervenire subito e con decisione sul fronte della liberalizzazione dell’offerta del mercato dell’energia, sull’utilizzo di fonti alternative e sulla rimodulazione della tassazione sui consumi dell’elettricità che pesa per il 25,4% sulla bolletta delle piccole imprese”.

Non se ne può più!!!

I prezzi continuano ad aumentare, le bollette e le tariffe dei servizi sono sempre più salate , i costi energetici sono schizzati alle stelle.
Il 2008 si presenta come un anno terribile sul fronte del caro vita. Di pari passo aumentano i costi della “Casta”; gli aumenti dei parlamentari, le aziende partecipate degli enti locali nascono come funghi assieme ai relativi consigli d’amministrazione, il malaffare delle tangenti prospera in tutte le istituzioni. Tutto ciò mentre i cittadini sono sempre più vessati da tasse, balzelli, che vivono con salari e pensioni da fame e con potere d’acquisto sempre più in picchiata. Le imprese devono competere sui mercati globali con costi energetici doppi ai nostri competitori europei, bloccate dal macigno delle tasse e alle prese con una burocrazia che fagocita e vanifica lo spirito imprenditoriale.

Bisogna avere la coscienza civile di far cessare tutto questo. Per rimettere l’Italia e gli Italiani in un sistema sociale, economico liberato dai costi enormi di tutte le “CASTE”. LA DESTRA E’ DALLA PARTE DEI CITTADINI CONTRO TUTTE LE “CASTE”.