Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

giovedì 8 maggio 2008

CARCERI, RINALDI (L. STORACE)

Tanti i bimbi bisogna risolvere il problema

Roma, 07 mag - “Prosegue nelle carceri romane e regionali l’emergenza relativa all’eccessivo numero di bambini presenti dietro le sbarre accanto alle loro madri detenute. Si tratta di un problema già sollevato nel passato dal Garante regionale dei detenuti Angiolo Marroni, tornato nei giorni scorsi a sottolineare la sussistenza di un problema ancora irrisolto. Già nello scorso mese di agosto mi era capitato di sposare completamente la linea seguita dal Garante Angiolo Marroni in merito alla massiccia presenza nelle carceri dei figli delle detenute”. Lo afferma, in una nota, Vladimiro
Rinaldi, capogruppo della Lista Storace presso il Consiglio Regionale del Lazio. “Attualmente - prosegue la nota - sono ben 25 i bambini ospitati a Rebibbia di cui ben 11 con meno di otto mesi di vita. La legge consente alle madri detenute di tenere con sé i figli fino al compimento del terzo anno di età ma credo e ribadisco che sia ormai necessario rivedere questa normativa. Il carcere, pur vissuto a fianco delle proprie madri, non è un ambiente adatto ad un neonato, malgrado l’encomiabile lavoro svolto da operatori e volontari. Ritengo - conclude Rinaldi - che questi bambini non debbano pagare colpe non proprie e per far questo si deve agire in modo concreto, pensando a istituti e strutture di accoglienza con ambienti adeguati nei quali i piccoli possano essere seguiti da assistenti sociali e psicologi. Sono dunque a fianco di Angiolo Marroni nella sua
battaglia verso la possibile soluzione del problema, grazie anche a misure alternative al carcere per le madri colpevoli dei reati meno gravi”.

Da www.storace.it