Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

lunedì 21 gennaio 2008

LO STABILE DELLA VERGOGNA


E' UNA VERGONA!!!

DA ANNI QUESTO STABILE VERSA IN CONDIZIONI DI ASSOLUTO DEGRADO E NESSUNO PRENDE PROVVEDIMENTI

Pubblico l'esposto protocollato al Comune di anzio

Al comandante della polizia municipale

Dott. Enrico Macrì

e p.c.

al Sig. Sindaco Candido De Angelis

all’Ass. al patrimonio: P. Placidi

all’Ass. all’ambiente: L. D’Arpino

Oggetto: Ordinanza per la bonifica e messa in sicurezza dell’edificio sito in viale Corso Italia attualmente in completo stato di abbandono

In viale Corso Italia insiste un edificio in cemento armato, completamente incustodito aperto al pubblico e in totale stato di abbandono

CONSIDERATO

-che, l’immobile è ormai diventato un sito per lo scarico indifferenziato di rifiuti di vario genere

-che, nelle stagioni calde e non solo viene usato come ricovero notturno per immigrati e sbandati

-che, viene utilizzato da tossicodipendenti, per fare uso di sostanze stupefacenti indisturbati e incuranti della eventuale presenza di donne e bambini

-che, trovandosi l’edificio in prossimità della fermata dell’autobus, molti adolescenti,nell’attesa del mezzo per recarsi a scuola, lo usano per “giocare” con tutti i rischi che ne conseguono

-che, la zona scantinata è praticamente allagata e quindi è divenuta ricettacolo e ricovero di topi e ambiente adatto a colture batteriche rendendo così, se possibile, ancor più degradata la zona circostante

Per tutte le ragioni dette, il comitato cittadino “la Destra” città di Anzio, a nome dei cittadini che hanno a cuore il bene e il decoro della Città di Anzio chiede che il comando dei Vigili intervenga tempestivamente nei confronti della proprietà del locale in oggetto emettendo una ordinanza di pulizia integrale , bonifica e messa in sicurezza dello stesso, evitando cosi’ che lo stato di degrado denunciato possa determinare conseguenze irreparabili.

Chiediamo di conoscere quali i provvedimenti che verranno assunti

Maurizio Brugiatelli

www.mauriziobrugiatelli.it info@mauriziobrugiatelli.it

Siccome al 20\01\2008 nessun segnale è arrivato dall'amministrazione abbiamo deciso di fare una raccolta firme. I cittadini anziati sono accorsi e in solo 3 ore abbiamo raccolto più di 150 firme. Ha ragione il nostro Presidente Teodoro Buontempo che ci esorta ad andare tra la gente ad ascoltare la gente, perchè la gente è stanca, non ne può più. Sia a livello locale che nazionale non si fa che parlare di strategie incarichi poltrone, mentre i cittadini non arrivano a fine mese, sommersi dai rifiuti, dal degrado, dalle tasse. Poi c'è, chi brinda perchè ha preso solo 5 anni di condanna, tanto in galera non ci andrà mai, o chi non ha la dignità di dimettersi dopo aver governato prima il comune di Napoli e poi la regione Campania sotterrandola nei rifiuti, il ministri di grazia e giustizia con avviso di garanziae la moglie ai domiciliari. La stampa mondiale ci beffeggia e condanna il comportamento tenuto nei confronti del Papa, indesidersto all'università. La gente NON NE PUO' PIU' e si allontana sempre di più dalle istituzioni. La criminalità raccoglie i frutti del malcontento generale e trova con sempre più facilità persone pronte all'illegalità per andare dietro a questa società consumistica che ci costringuono a seguire. (Continua....)

FINI-STORACE ECCO LE DIFFERENZE

Dopo la sentenza di condanna a 5 anni del governatore della Sicilia

FINI: «Cuffaro resta? Scelta condivisibile»
FINI: «Una scelta non soltanto comprensibile».



STORACE - «Ho provato un forte fastidio per il brindisi di Cuffaro e proprio non mando giù che il centrodestra possa eleggere chi ha aiutato un mafioso». È stato invece il commento del leader de La Destra, Francesco Storace. «Adesso comprendo - ha aggiunto - perché Nello Musumeci si candidò in Sicilia contro Cuffaro».

ITALIANI "BRAVA GENTE"

«Cleme’ buttali giù» L’urlo di San Pietro fa piangere Mastella

di Luca Telese - lunedì 21 gennaio 2008, 07:00



«Clemente, buttalì giùùùùù!!!!!». Una giornata su e giù per l’Italia, sparato come la pallina di un flipper. La mattina a Ceppaloni, a mezzogiorno all’Angelus di Benedetto XVI, poi di nuovo a Ceppaloni, poi a San Nicola Manfredi, a Benevento, davanti alle case degli amministratori dell’Udeur colpiti dai provvedimenti restrittivi della magistratura. E meno male che si era imposto un momento di pausa. Una giornata che inizia nel freddo pungente della mattina nel Sannio, con un dubbio atroce che lo attraversa («Che accoglienza avrò, a Roma»?). E che si compie prima e dopo il discorso del Papa con un imprevedibile bagno di folla. Mastella entra in piazza San Pietro accompagnato dal cappotto cammello dell’amico Carlo Rossella - ex direttore del Tg5 e presidente Medusa - che lo avvolge con la sua solidarietà, alternando le professioni di fede per il Pontefice gridate a squarciagola («Oh, Viva il Papàààaaaa!») a quelle di antipatia per il procuratore dell’inchiesta Mariano Maffei ripetute con sarcasmo («Ma che, ancora gli date retta a quello? Dopo Matrix si sarebbe dovuto sotterrare, un cialtrone!»).
Una giornata segnata da quella mattinata passata in piazza tra i Papa boys, che lo ha caricato come una molla. Qualcuno pensava che magari poteva scapparci una contestazione, e invece alla fine Clemente ha trovato i ragazzini che si fanno la foto con il cellulare e la digitale vicino a lui, le vecchine che gli danno la loro benedizione, e persino due diversi gruppi di suore che gli testimoniano la loro solidarietà così: «Onorevole Mastella, stiamo dicendo le preghiere per lei». Caspita. Alle ore 12.20, quando la sorella in tonaca azzurra si fa ambasciatrice del gruppetto che è con lei in piazza, Mastellone quasi crolla al tappeto per l’emozione. Improvvisamente si mette a tirare su con il naso, si asciuga gli occhi, poi si commuove davvero rivolgendosi ai giornalisti e a Rossella: «Ma avete visto che nel gruppo c’erano anche delle sorelle africane? E secondo voi queste si mettono a pregare per un boss corruttore?». Ma il vero fatto politico, annunciato da grida sporadiche fin dall’ingresso, si compie quando l’ex Guardasigilli esce dalla piazza, avvistato e inseguito dal popolo ratzingeriano in Borgo Pio. È come un fiume che gli cresce alle spalle, man mano che la folla si dirada, e la mole di Mastella recupera visibilità. Lo salutano da lontano le comitive in piedi sul colonnato, c’è una vecchina che si aggrappa alla non proprio sobrissima sciarpa viola, c’è uno che grida: «Non ti voto ma ti ammiro!». E subito dopo, passo dopo passo, nella fiumana di quelli che defluiscono dall’Angelus inizia a salire una sorta di coro, una pioggia di inviti, di invocazioni: «Clemente, tira giù il governo!!!», «Mastè! Mandali a casaaaa....». «A Casa! A casa!». Buttali giùùùùùù», «Liberaci da Proooodi!», «Libera Sandra!», «Pensaci tu» e il non proprio compassionevole «Massacraliììì». Una sequenza che pare partorita dalla penna di qualche sceneggiatore di cinema (Rossella non c’entra) e che finisce quasi per imbarazzarlo quando i giornalisti gli domandano a bruciapelo: «Sembra che tutti qui la vogliano fuori dall’Unione». E lui, roteando le pupille: «Sapete, l’ho detto e l’ho ripetuto... questo per me è il momento della famiglia, le scelte politiche verranno dopo».
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LEGGO, PUBBLICO E COMMENTO:

Pur di mandare a casa questo governo, ...a cosa sono disposti gl'italiani !!!
E la cosa comica è che presumibilmente cadrà... su un Pecoraro, e sommerso da ...rifiuti.
Maurizio Brugiatelli