Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

martedì 22 gennaio 2008

CAMPO NOMADI A NETTUNO? NO GRAZIE!!!



di Maurizio Brugiatelli


Sono appena tornato da una riunione di Fiamma Tricolore dove ero stato invitato per partecipare ad una conferenza stampa. L'argomento era su le voci, sempre più allarmanti, di un possibile arrivo di una nutrita comunità di nomadi sul territorio di Nettuno.
Erano presenti Antonella Mosca de "Il Messaggero" e Ivo Iannozzi de "Il Granchio" il sindaco di Anzio Candido De Angelis il portavoce de "la Destra" Marcello Armocida, ovviamente i rappresentanti di "Fiamma Tricolore" e alcuni cittadini. Era inoltre presente il sig. Massimo Franceschini proprietario del terreno sul quale dovrebbero insediarsi gl'indesiderati nomadi, che dopo una serie di premesse, nei confronti dei rappresentanti della stampa, ammetteva, di aver affittato a "un ente" (il comune di Roma n.d.r.) che avrebbe destinato il sito a "Oasi di solidarietà" ( termine vezzoso che altro non significa che "campo nomadi").
Comunque due cose sono emerse: A) I nomadi li vogliono mandare a Nettuno B) NOI NON LO PERMETTEREMO E CI OPPORREMO CON TUTTI E RIPETO TUTTI I MEZZI. LE "OASI DI SOLIDARIETA' " SE LE FACCIANO NEI GIARDINI DELLE LORO VILLE E SIANO SOLIDALI CON I CITTADINI ITALIANI IL POPOLO ITALIANO HA UN GRANDE CUORE E TANTA TOLLERANZA MA A TUTTO C'E' UN LIMITE E NOI SAREMO INSIEME A TUTTI I CITTADINI CHE HANNO DECISO DI DIRE BASTA!!!

MA IN CHE PAESE VIVIAMO?

OFFESE A NAPOLITANO: STORACE, CREDEVO STORIA FINITA INVECE…

Roma, 22 gen. - “Pensavo che la storia riguardante Napolitano fosse finita. Invece, in un Paese in cui c’e’ una sollevazione di casta per un’inchiesta su raccomandazioni, gare e assunzioni; in cui si festeggia una condanna; in cui il magistrato che indaga sul presidente del Consiglio viene cacciato; in cui viene arrestato un artista che colora Fontana di Trevi o sparge palline in piazza di Spagna; in cui non si apre un’inchiesta su chi ha impedito minacciosamente al Papa di Parlare all’universita’; si processa invece un parlamentare dell’opposizione, reo di aver criticato il presidente della Repubblica, grazie alla compiacente autorizzazione dell’ex-ministro, che oggi lamenta le indagini di giustizia.
Curioso questo Paese…o no?”. E’ quanto dichiara il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace.

da www.storace.it

da www.storace.it



di Francesco Storace

Tocchiamo ferro. Se tutto va secondo logica, si va al voto anticipato e finalmente finisce la sciagurata esperienza del governo Prodi, gli italiani scelgono una nuova maggioranza e La Destra tenterà di rimettere il Paese in cammino.

Le prossime ore si incaricheranno di dimostrare se tutto questo è vero oppure no. Intanto, noi siamo pronti: domenica 3 febbraio manifesteremo a Roma, alle 10,30, al cinema Capranica, a sostegno della proposta di candidatura di Teodoro Buontempo alla presidenza della Provincia di Roma. Dal giorno dopo, vista la situazione politica incandescente, la coalizione potrebbe rivedere il proprio rifiuto pregiudiziale alla candidatura unitaria del presidente de La Destra, una delle più popolari personalità della politica capitolina. Sarebbe incredibile rinunciare a questa opportunità.

Ma l’appuntamento ancora più importante sarà quello del 10 febbraio. Stefano Morselli, dirigente organizzativo del Movimento, sta preparando nei dettagli la conferenza organizzativa nazionale che si svolgerà – non a caso nella giornata del Ricordo – a Trieste. Lì chiameremo tutta la dirigenza de La Destra alla mobilitazione massiccia in tutto il Paese, nel nome di valori a cui non intendiamo rinunciare.

In quella data probabilmente i giochi saranno fatti e si aprirà la corsa elettorale. Svanita la speranza di Prodi – e guai a lui se ci prova o qualcuno glielo permette – di firmare 600 nomine nelle aziende di Stato; ridicolizzato il suo disegno di allungare l’agonia con una inutile parlamentarizzazione della crisi; preso atto che è incapace di guidare una maggioranza, visto che ogni volta dura solo due anni; puntiamo ad essere pronti con candidature per Camera e Senato in tutta Italia.

Sta a ciascuno di noi mettersi in contatto con i portavoce regionali per organizzare alla grande la campagna elettorale.

Dovremo rappresentare, nel centrodestra, l’ansia di cambiamento reale. Chi sosterrà la Destra non rinuncerà ai diritti in cambio di favori e questo dovrà emergere anche nella discussione programmatica. Mastella – si vocifera – va con Forza Italia? E’ un problema di quanti dovranno rinunciare al seggio sicuro, certo è che noi non potremo chiedere ai nostri elettori di votarlo, né si potrà chiedere ai nostri parlamentari di sostenerlo come ministro. Parliamoci con grande chiarezza: nella triste vicenda che lo riguarda e che ieri Porta a Porta ha messo in luce nel tratto di un uomo visibilmente esasperato, Mastella sicuramente si sta comportando come un combattente e di questo gliene va dato atto. Ma la battaglia che combatte non e’ la nostra. Lui, per ragioni personali – la mancata solidarietà della sinistra – butta giù un governo e siamo contenti. Se dovessi ragionare con la stessa logica, dovrei fare altrettanto nei suoi confronti visto che ha firmato il via libera a un processo contro di me non per favori, appalti e assunzioni, ma per un’opinione critica nei confronti del capo dello Stato.

Ma il problema non è personale. E’ politico, e riguarda un metodo, una concezione della politica. Il governo che vogliamo sostenere non dovrà trovarsi nello stesso imbarazzo del governo Prodi.

Basterebbe una riga nel programma del centrodestra: “Le nomine non si fanno (più) per spartizione politica”. E’ chiedere troppo?

PER NON DIMENTICARE

LA CANZONE DELLA DECIMA
Quando pareva vinta Roma antica,
sorse l'invitta Decima Legione,
vinse sul campo il barbaro nemico
Roma riebbe pace con onore.
Quando l'ignobil 8 di Settembre
abbandonò la Patria il traditore,
sorse dal mar la Decima Flottiglia
e prese l'armi al grido "Per l'Onore!".
Decima, Flottiglia nostra
che beffasti l'Inghilterra,
vittoriosa ad Alessandria,
Malta, Suda e Gibilterra.
Vittoriosa già sul mare,
ora pure sulla terra
Vincerai!
Navi d'Italia che ci foste tolte,
non in battaglia ma col tradimento,
nostri fratelli prigionieri o morti
noi vi facciamo questo giuramento:
noi vi giuriamo che ritorneremo
là dove Dio volle il tricolore,
noi vi giuriamo che combatteremo
finchè riavremo pace con onore!
Decima, Flottiglia nostra
che beffasti l'Inghilterra,
vittoriosa ad Alessandria, Malta, Suda e Gibilterra.
Vittoriosa già sul mare, ora pure sulla terra
Vincerai!




LO SBARCO DI ANZIO
L'operazione "Singole" (nome in codice dello sbarco ad Anzio e a Nettuno) avvenne il 22 gennaio 1944. A mezzanotte, dopo ventidue ore di attività, unità della Marina americana e della "Rayon Navy" (contrammiraglio Frana I. Locri e Tomai H. Troubridge) avevano fatto sbarcare 36.034 uomini, 3.069 automezzi e quasi tutti i mezzi d'assalto del 6° Corpo d'Armata statunitense, comprendente la divisione britannica (gen. W. Penny), un reggimento e un battaglione paracadutisti, tre battaglioni di "Ranger" e una brigata di "Commandos". Scarsa l'opposizione tedesca e modeste le perdite subite: 13 morti, 44 dispersi e 87 feriti.
La flotta di protezione era costituita da quattro incrociatori leggeri e 24 cacciatorpediniere. Le perdite tedesche erano state più rilevanti: due batterie costiere distrutte e due battaglioni decimati.
Ma gli angloamericani badarono solo a consolidare la testa di ponte e a far sbarcare le altre divisioni del Corpo d'Armata, cioè la 45a di fanteria (gen. W. Eagles) e la divisione corazzata (gen. EN Armoni), in tutto 34.000 uomini e 15.000 automezzi. I temporeggiamenti e l'eccessiva prudenza del generale Lucca (comandante del Corpo d'Armata angloamericano), diedero il tempo al Feldmaresciallo Kesselring (comandante del Gruppo d’armare "C") di eseguire i piani predisposti in caso di sbarco a Ravenna, ad Anzio, Civitavecchia, Livorno o Viareggio.
Le divisioni tedesche si misero in moto per convergere sulla testa di ponte di Anzio. La divisione corazzata "Hermann Goering" lasciò la zona di Frosinone: la 4a divisione paracadutisti quella di Terni; dal fronte del Garigliano la 29a divisione granatieri motocorazzata. Dall'Italia settentrionale, lo Stato Maggiore della 14' Armata e la 65a e 362a divisione di fanteria. Fu perfino disposto, da parte dell'O.K.W. (il Comando generale della Whermacht), l'invio ad Anzio della 715a divisione di fanteria dislocata nella regione di Marsiglia e della 114a divisione cacciatori di stanza nei Balcani.
Una conversione di truppe così decentrate non poteva avvenire in un giorno, sicché il 23 gennaio, tra Roma ed Anzio, vi era soltanto un distaccamento della divisione corazzata "Hermann Goering", con un assortito campionario di pezzi d'artiglieria (qualche pezzo anticarro da 88 mm, cannoni da campagna italiani, francesi e jugoslavi). Passarono sette giorni prima che la 14a Armata tedesca potesse assumere una consistente sistemazione offensiva.

PROSSIMA RIVOLUZIONE




La prossima rivoluzione italiana ed europea, che sarà una rivoluzione conservatrice, non potrà che partire dalla critica di questa Ideologia dominante [il Sessantottismo], dall'attacco politico e civile, sul piano del costume e del linguaggio, a questa Cappa che ci asfissia illudendoci di dare la massima libertà, e che ci rende schiavi e automi mentre finge di farci sovrani e autonomi. Rispetto a loro, la prossima trasgressione sarà la tradizione, sarà parlare di doveri prima che di diritti, di educazione prima che di liberazione. La prossima trasgressione sarà farsi un mito come loro si fanno un trans, e farsi una fede come loro si fanno le canne"

Marcello Veneziani

E ORA TUTTI ALLE URNE

Storace: "Nemmeno se Napolitano nomina 14 senatori a vita Prodi si salva, e ora subito al voto"

“156 senatori con il centrodestra, 158 con il centrosinistra. Poi se ne è andato Turigliatto: 157 pari. Poi se ne sono andati tre mastelliani. Scendono a 154. Fisichella sta lì lì e sono 153. I diniani sono attestati su un granitico forse. Potrebbero scendere a 150. Nemmeno se Napolitano nomina 14 senatori a vita si salvano. Prodi a casa e fateci votare”. E’ quanto dichiara il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace.

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