Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

martedì 14 ottobre 2008

LA PROVINCIA DI ROMA


LA DESTRA ASCOLTA I CITTADINI

AD ANZIO

PROGRAMMA del 19/ X / 2008

. INCONTRO ALLE ORE 11.00 CON UNA DELEGAZIONE DEL PARTITO

GUIDATA DAL FEDERALE DELLA

PROVINCIA DI ROMA


ROBERTO BUONASORTE


VISITA AL CAMPO DELLA MEMORIA

DEI CADUTI DELLA R.S.I. A NETTUNO

. ALLE ORE 15.00 AL GAZEBO DE “LA DESTRA”

IN PIAZZA PIA. ANZIO


con il capogruppo de “la Destra” al comune di Anzio

SEBASTIANO ATTONI

il consigliere comunale

ROBERTO GIACOPONI

Il portavoce comunale delegato al congresso.

MAURIZIO BRUGIATELLI


In collaborazione con
«Libertà e Azione» di Anzio


Alle ore 17,30 presso la «Veranda sul Mare» in via Riviera Zanardelli ad Anzio, presentazione

del libr «Dasvidania Bambola».
REGIONE LAZIO
GRUPPO CONSILIARE LISTA STORACE



COMUNICATO STAMPA

Roma, 14 ottobre 2008


CARCERE RIETI/RINALDI(LISTA STORACE): “ORA IL NODO E’ L’ASSISTENZA SANITARIA AI DETENUTI”


"Nell’attesa che il Ministero della Giustizia si decida a prendere in carico e attivare la modernissima struttura penitenziaria di Vazia a Rieti, ho voluto verificare la situazione attuale, nonché i tempi e le modalità di trasferimento dei detenuti”. Lo ha dichiarato Vladimiro Rinaldi, capogruppo della Lista Storace alla Regione Lazio che, insieme al suo stretto collaboratore dott. Daniele Belli, ha incontrato il Direttore del vecchio Istituto Penitenziario di Santa Scolastica, Giorgio Linguaglossa e il commissario Gaetano Meschini Comandante della nuova struttura e l’Ispettore Capo Imperi. “Alla condizione di precarietà dei detenuti di Santa Scolastica, ormai note a tutti - afferma Rinaldi – si sono aggiunte le difficoltà nell’ applicazione del decreto ministeriale entrato in vigore il 1° ottobre che prevede il passaggio dell'assistenza sanitaria al Sistema Sanitario Regionale dato che la Asl di Rieti attualmente non ha disponibilità, causa lavori in corso, per la degenza dei detenuti gravi né – denuncia Rinaldi - è in condizioni di operare nel miglior modo possibile nei fatiscenti locali dell’Istituto provvisti di macchinari obsoleti. Inoltre – puntualizza ancora Rinaldi – anche quando finalmente sarà possibile contare sulla nuova struttura, si dovrà tener conto dell’aumento della popolazione carceraria dato che Vazia è destinata ad ospitare parte dei detenuti di Regina Coeli con il conseguente incremento della domanda degli interventi sanitari e ricoveri d’urgenza. Quindi, è necessario – prosegue Rinaldi a sostegno della segnalazione del direttore Linguaglossa – che il Direttore Generale della Asl di Rieti si impegni a destinare e predisporre almeno alcuni dei locali del Nosocomio Reatino, alla degenza dei detenuti gravi. Per lo stesso motivo, anche il presidio sanitario andrà ampliato, dalle attuali 10 ore ad un’assistenza h24. Tuttavia – conclude Rinaldi – posto che la data di apertura del nuovo carcere, già slittata al 2009, è ancora sconosciuta ritengo incivile che la situazione dei detenuti degeneri in attesa che il Ministero di Grazia e Giustizia entri in possesso del nuovo Istituto”.

MUSSOLINI E' CITTADINO ONORARIO DI ANZIO E DI TANTE ALTRE.

Strane reminiscenze nella cittadina laziale.


Sono rimasto molto perplesso dall'estemporanea iniziativadel noto e stimato Sisto Orlandini, brillante e severo ricercatore storico di Anzio. Orlandini ha chiesto la revoca della cittadinanza onoraria concessa dal popolo anziate a Benito Mussolini, Capo del Governo italiano, il 14 maggio1924-II E.F. La richiesta del ricercatore anziate - dopo 84 anni! - mi ha sorpreso perché mai credevo che un'iniziativa del genere, del tutto priva di motivazioni che non siano palesemente politiche, potesse essere proposta da un serio professionista, fino ad oggi del tutto estraneo ad "inquisizioni ideologiche". Come si dovrebbe sapere, la cittadinanza onoraria venne offerta al Duce del fascismo -non chiesta per la sua "mania di grandezza" - dal popolo diAnzio, "dopo una lunga petizione firmata da un numero grandissimo di persone e associazioni politiche". Si trattava del vero popolo anziate, quello reduce dalle trincee del Carso dove aveva combattuto per la Patria. Que lpopolo che, poi, rinnoverà la sua fede nell'Italia accorrendo in Libia, in Etiopia, in In spagna, immolandosi su tutti i fronti della seconda guerra mondiale, finanche nelle ultime pagine "risorgimentali" della Repubblica SocialeItaliana. Oggi si vuole sconfessare quel popolo. Ma chi potrebbe mai porsi a paragone con quel popolo? Chi, oggi,può vantare così tanti sacrifici per la Patria, per la sua città? Chi moralmente può sanzionare la scelta che il popolo di Anzio fece in quel maggio del 1924? Orlandini giustifica la necessità della revoca con il fatto che, nel novembre1939, con la costituzione del Comune di Nettunia - che fondeva in un unico organico abitato Anzio e Nettuno -Mussolini contribuì "a rovinare l'immagine di una città":"Una vera e propria ingiustizia". Che il Duce del fascismo,nel 1939, avesse come pensiero quello di riunire i Comuni di Anzio e Nettuno è davvero un'affermazione che lascia il tempo che trova. La fusione fu un atto di buon senso, ideata principalmente da Mario Vaselli che era già Commissario Prefettizio di Anzio e Nettuno. Che senso aveva mantenere due amministrazioni "gemelle", per giunta rette -gratuitamente! - da un unico Commissario Prefettizio? Erano tempi quelli in cui la razionalizzazione dell'amministrazione dello Stato era un obbiettivo da conseguire quotidianamente e le spese superflue eliminate senza indugio. La creazione di Nettunia fu semplicemente un atto per razionalizzare le spese eccessive di due Comuni"gemelli" e proiettarli verso un futuro di benessere esplendore. Così venne fatto con la creazione di Imperia, di Apuania - l'attuale Massa Carrara - e per tanti altri paesi che ancor oggi dovrebbero ringraziare quelle fortunate riforme strutturali, per il benessere che hanno procurato.Tant'è vero che, ancor oggi, numerosi sono i politici - di tutti gli schieramenti! - che riconoscono la necessità di una fusione dei due centri, ma, purtroppo, l'ignoranza campanilistica molto diffusa e il timore di perdere qualche voto - cruccio costante in democrazia - hanno bloccato ogni iniziativa del genere, limitando il tutto a semplici, quanto inutili, dichiarazioni di intenti. Quella che oggi è sentita come una necessità per lo sviluppo e il benessere di Anzio e Nettuno era già stata realizzata dal fascismo 84 anni fa.Preveggenza? Magia? O semplice intelligenza politica? La scelta del nome di Nettunia fu, a suo tempo, contestata dai portodanzesi - così si preferivano chiamare gli anziati in quegli anni - per il semplice fatto che qualcuno aveva fatto credere loro di essere gli eredi dell'antica Antium. Cosa davvero improbabile per una comunità eterogenea, senza una storia comune, insediatasi sul quel territorio da pochi decenni. Si pensi che quando Anzio venne fusa con Nettuno aveva appena 82 anni di vita! Nulla se paragonati agli oltre2.700 anni in cui il territorio di Antium - che andava, grossomodo, dalle attuali Tor Caldara a Torre Astura - era stato unito in un'unica entità "amministrativa". Non per questo i veri eredi di Antium erano i nettunesi, ossia gli anziati "sopravvissuti" al declino della città romana e concentratisi in quell'abitato che, poi, prese nome dicastrum Neptuni. Altro che Anzio moderna! Come si vede, le pretese di "eredità" avanzate dal giovane Comune di Anzio crollano sotto l'evidenza dei fatti storici. Senza perderci in queste disquisizioni, ad un'analisi attenta dei documenti, si può dire che il peso della fusione dei due Comuni cadde principalmente su Nettuno. Infatti, Anzio poteva "vantare"un disastroso bilancio comunale, con debiti ammontanti a circa otto milioni di care e vecchie Lire dell'epoca (agosto1938). Questo debito fu "accollato" ai nettunesi. Senza dimenticare che l'unica vera azione di Mussolini verso Anziofu quella della bonifica integrale del "Villaggio africano", dove, al posto di malsane capanne in cui regnavano sudiciume, analfabetismo, malattie, sorse un funzionale e razionale"quartiere" che prese il nome di Falasche. Tutto questo persemplice volontà del Duce, tutto questo senza che i poveri abitanti della zona "sganciassero una Lira". Forse qualcuno dovrebbe incominciare a ringraziare, anziché proporre estemporanee iniziative "epuratrici" dal sapore squisitamente politico. E' come se si pretendesse di eliminare tutte le lapidi che in Anzio ricordano i variPontefici benefattori della città, come Innocenzo XII oPioIX, perché iumani" e, soprattutto, erano antimodernisti ed avrebbero severamente sanzionato ogni deriva ecumenista o conciliare(Vaticano II). Se il metro di giudizio, come in questo caso, fosse squisitamente politico, allora quanti politici democratici che hanno contribuito "a rovinare l'immagine" diAnzio dovrebbero perdere la cittadinanza anziate ed anche quella italiana? Anzio e Nettuno non hanno certo bisogno di"tribunali dell'inquisizione", devono guardare avanti, verso il futuro e, soprattutto, superare quel campanilismo fondato sull'ignoranza che ha ridotto queste meravigliose cittadine in posti tristi e vuoti, privi di quello splendore che riluceva 80 anni fa. Certo, Mussolini è un personaggio"scomodo", cittadino onorario di centinaia di città italiane che spontaneamente così vollero rendere omaggio al Duce del fascismo, in quella che è un'epoca ormai lontana. Ciò potrà dare fastidio a qualcuno che ancora prova "pruriti"politici. Ebbene, se qualcuno è infastidito dal fatto di essere concittadino di Benito Mussolini, può sempre rinunciare alla cittadinanza. Nessuno, siamo sicuri, nesentirà la mancanza.


Pietro Cappellari Ricercatore Fondazione della RSI - Istituto Storico

da la Destra news

Domani Buontempo su Rai 3


Segnala
Domani, martedì 14 ottobre, dalle ore 9,50 alle ore 10,15, il presidente de La Destra, Teodoro Buontempo sarà ospite su Rai Tre della trasmissione Cominciamo bene.
Si parlerà di tifo e violenza, di sport e politica, con particolare riferimento alla vicenda degli ultras italiani che hanno intonato cori fascisti e bruciato la bandiera bulgara durante la partita Italia-Bulgaria a Sofia
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