Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

venerdì 20 giugno 2008

Dipartimento nazionale donne e rete del sociale


Tutti al mare a mostrà…il portafogli vuoto

Nonostante l’adeguamento dei canoni demaniali ai prezzi di mercato nel Lazio sia stato temporaneamente congelato (in verità riguardava solo le aree commerciali degli stabilimenti - bar, ristoranti e discoteche - e non gli arenili) ci sono stati sensibili aumenti di lettini e ombrelloni .
Di quasi il 13% secondo una stima del Sindacato Balneari del Lazio (Sib) tali aumenti si aggirano tra il 5 e il 10%.
Molto più dell’attuale tasso di inflazione che comunque, nell’ultima rilevazione, ha raggiunto il livello record del 3,6%, il più alto dal 1996. Un ombrellone e 2 lettini costano, quest’anno, per un giorno dai 15 euro di uno stabilimento popolare di Ostia Lido, ai 25 di un bagno di Sperlonga. Che diventano 30 per il sabato e la domenica. Se, invece, si sceglie una settimana al mare in una delle località balneari laziali sono necessari dai 105 euro di uno stabilimento “economico”, ai 210 euro di Sperlonga. Dai 400 euro ai 750 euro, infine, il costo di un abbonamento mensile.
Tanto, forse troppo, per le tasche già “stressate” dei ceti più popolari. Soprattutto se si considera che, a fronte del costo medio di un ombrellone e due lettini in alta stagione di 20 euro nel Lazio, sulla riviera adriatica ne bastano circa 15, e nel Mezzogiorno più o meno 12. Decisamente troppo, se si considera che a queste cifre vanno aggiunte le ulteriori spese che nascono dai parcheggi a pagamento e dal “caro bar”. il parcheggio e la quota per l’accesso in spiaggia, un vero e proprio abuso questo ultimo poiché la legge consente l’ingresso libero ai bagnanti che vogliono sfruttare il bagnasciuga (i primi 5 metri dalla linea di battigia, ossia dalla riva, vanno ritenuti sempre come spiaggia libera, in quanto non rientrano mai nella concessione data allo stabilimento.)
Non a caso il Lazio risulta terzo nella classifica regionale del “caro spiaggia “: dopo la Liguria e Toscana, entrambe con un costo medio per un ombrellone e due lettini superiore ai 21 euro. Inoltre, nella nostra regione non si dovrebbe più pagare l’accesso in spiaggia ma in diversi stabilimenti non è così. Spesso i gestori che concedono l’ingresso libero ai bagnanti che vogliono sfruttare il bagnasciuga non si comportano nel migliore dei modi accogliendoli come intrusi di cui farebbero volentieri a meno.
Tra le località laziali più care Sperlonga e il Circeo, con un costo medio giornaliero rispettivamente di 27 e 24 euro. Seguono Fregene (21 euro), Ostia che offre stabilimenti per tutte le tasche (19 euro) e Gaeta (17 euro) dove però non sono conteggiati gli stabilimenti dei carissimi hotel sulla statale Flacca (ma qui i costi del servizio spiaggia sono inclusi nel pacchetto). Da notare che, con il cambio di competenze introdotto quest’anno, gli stabilimenti non comunicano più le tariffe adottate alle Capitanerie di Porto, ma ai singoli uffici demanio dei Comuni e quindi una visione complessiva dei listini prezzi degli stabilimenti al momento si può avere solo mettendo insieme le tessere di un
complicato puzzle.
Ad oggi nella nostra regione ci sono il 70% di arenili “privatizzati” contro il 30% di spiagge libere. Queste ultime, prese d’assalto dai ceti popolari, risultano insufficienti e spesso si presentano come veri e propri “carnai”, inoltre i Comuni non riescono a mantenerle adeguatamente pulite.
Tutto ciò determina un divario tra i ceti sociali visibile ad occhio nudo e mal vissuto da tutti. Sarebbe auspicabile che i Comuni pareggiassero la percentuale tra spiagge private e spiagge libere ed adottassero, per quelle libere, il così detto “modello alla francese” ossia dare la possibilità di aprire chioschetti in cambio della pulizia dell’arenile ed integrare tale modello con il servizio ombrelloni e sdraio/lettini completamente gratuiti.

Luisa Regimenti e Paola FolchiDipartimento nazionale rete del sociale
Antonella Sambruni Dipartimento nazionale donne

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D’Amato dovrebbe smetterla…

L’ufficio stampa de

La Destra informa che “nella dettagliata esposizione del consigliere regionale D’Amato manca la prossima condanna, quella sua per diffamazione se dovesse insistere nel calunniare l’onorevole Storace, mai sfiorato dalle inchieste della magistratura sulla sanità regionale. Ovviamente, siamo certi che la smetterà non appena sarà informato delle indagini della Corte dei Conti sul bilancio del Comune di Roma e della Procura della Repubblica sul piano regolatore”.


da www.storace.it

NOI SAREMMO STATI LEALI

20 Giugno 2008

Storace

“La Destra sarebbe stata leale”. Francesco Storace lo dice a chiare lettere nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo, che oggi vi proponiamo. Leale a un centrodestra che dopo due mesi di governo “fatica a ritrovare la bussola”, come dimostrano gli scivoloni di ieri nelle votazioni alla Camera su un tema chiave come quello dei rifiuti in Campania. Ma Storace, “vero mattatore della politica” come lo definisce la giornalista del Tempo, Cinzia Tralicci, va oltre e pensa al futuro del suo partito. E ai prossimi appuntamenti, che ne definiranno l’azione e gli obiettivi. E allora Orvieto, a metà luglio, perché “per me - dice Storace - prima delle alleanze viene il progetto politico culturale”. Poi, il congresso, in autunno, dove si discuterà sulla posizione che avrà il partito nel panorama politico italiano, insomma sulle future e possibili alleanze. Non solo, ma si deciderà anche su chi dovrà guidare La Destra. Senza dimenticare, come chiarisce lo stesso segretario, che “l’importante non è la persona ma il progetto”.
Leggi in formato .pdf l’Intervista a Francesco Storace su Il Tempo di venerdì 20 giugno 2008