Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

venerdì 8 febbraio 2008

da www.storace.it


PDL: STORACE, NOI IN LISTA? PRIMA CHIARIRE POSIZIONE LEGA

ROMA, 8 FEB - Prima di tutto si deve chiarire la posizione della Lega. Poi si potra’ decidere. Perche’ non si capisce ”per quale motivo ad alcuni venga garantito di preservare la propria identita’ e ad altri no”. Il leader della Destra Francesco Storace non vuole ancora prendere una posizione definitiva sull’ingresso della sua forza politica nel partito del Popolo della Liberta’, almeno fino a quando non si mette in chiaro la questione della Lega: l’unico partito ‘autorizzato’ da Berlusconi a concorrere alle prossime elezioni con il proprio simbolo, dando vita ad una mini coalizione con il Pdl.
”Prima di tutto infatti - spiega Storace piuttosto contrariato - si deve chiarire perche’ uno puo’ rivendicare la propria rappresentanza e un altro no…”.
Il senatore della Destra, ricordando che lui e’ ”l’unico a non aver mai chiesto a Berlusconi ne’ ”un solo euro, ne’ il diritto di tribuna”, chiede insomma ‘pari opportunita”’
spiegando che il listone unico per lui ‘’sarebbe un sacrificio enorme” visto che deve convincere il suo partito a entrarci perdendo visibilita’ e identita’. Ma e’ un passo che e’ pronto a fare se tutti pero’ vengono messi in condizione di partire dalla stessa linea di partenza. Senza vantaggi.

”Come faccio - aggiunge Storace - a chiedere a Nello Musumeci di candidarsi insieme a Toto’ Cuffaro?”. Se poi quelle che prevalgono, ipotizza, sono solo ”le logiche di casta per cui prevalgono Cuffaro e Mastella su Storace e Musumeci”, tutto il discorso cambia.
”La partita - conclude - e’ quanto mai seria visto che, oltre a cadere nel trappolone di Veltroni, con questi veti continui, si rischia di perdere le elezioni”.