Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

martedì 24 agosto 2010

CANNIBAL HOLOCAUST soppresso dal FESTIVAL DELL HORROR DI ANZIO.



L'On. (FLI) LUCA BARBARESCHI

MENTRE UCCIDE UN MAIALINO


Di Vanessa Branca

al FILM FESTIVAL DELL HORROR DI ANZIO AVREBBERO PROIETTATO OGGI IL FILM CANNIBAL HOLOCAUST DOVE IL UNA SCIMMIA VIENE DECAPITATA DAVVERO E UN MAIALINO PRIMA PRESO A CALCI POI SPARATO DA LUCA BARBARESCHI, INQUISITO ORA PER QUELLA CHE CHIAMA LATRINA? O PISCINA A LIPARI....BEH CARO LUCA NN SARà IL TUO MOMENTO...MA A TE PIACE SPARARE E PRENDERE A CALCI I DEBOLI..A NOI INVECE PIACE FARLO AI FORTI.

http://www.lupafilm.com/italian_horror_film_festival.html

A PROPOSITO IL FILM DI BARBARESCHI è STATO SOPPRESSO....DEV'ESSERE PROPRIO SFIGATO DI QUESTI TEMPI.SARà LA VICINANZA CON FINI....E GLI INTRIGHI DI MONTECARLO? O FORSE SATURNO CONTRO......OPPURE IL PICCHIARE E UCCIDERE ANIMALI SENZA PENTIMENTO ALCUNO, PUBBLICAMENTE DICHIARATO...CIO CHE CONTA è CHE STAVOLTA HA VINTO IL MAIALINO. STRONZO!



CANNIBAL HOLOCAUST

fonte

http://it.wikipedia.org/wiki/Cannibal_Holocaust



Riprese [modifica]Le riprese iniziarono il 4 giugno 1979 e durarono nove settimane.[3] Gli interni del film furono girati a Roma, negli Studi De Paolis. Gli esterni furono girati, oltre che nella foresta amazzonica e in Colombia, anche a New York. La troupe comprendeva 15 elementi.[3]

Quando Gabriel Yorke arrivò sul set per girare la sua prima scena non aveva nessuna idea sul genere del film, in quanto non aveva letto ancora la sceneggiatura. Quando fu pronto per girare la sua prima scena, si trovò nel mezzo della ripresa relativa all'amputazione della gamba ai danni della guida dei quattro reporter. In un'intervista Yorke dichiarò di aver anch'egli creduto di girare uno snuff movie.[3]

Mark Williams (Luca Barbareschi) spara al maialino

La casa sull'albero degli indios Shamatari, opera dello scenografo Massimo Antonello Geleng

Immediatamente dopo l'uccisione del maialino, Gabriel Yorke fece un lungo monologo che Deodato avrebbe voluto includere nel film, ma che alla fine fu tagliato. Yorke disse di essersi dispiaciuto durante le riprese perché aveva sentito il maialino urlare e morire.[3] Perry Pirkanen pianse durante l'uccisione della tartaruga, Luca Barbareschi invece ha ammesso di non aver avuto nessun rimorso per aver sparato al maialino, ma di aver ricevuto minacce da parte degli animalisti per questo, mentre Deodato ha dichiarato che tutti gli animali uccisi nel film venivano mangiati sia dai componenti della troupe, sia dagli indigeni.[3] «La cosa che mi ha fatto più impressione sono state le scimmie. C'è la scena in cui gli indios ammazzano la scimmia e le succhiano il cervello. Noi avevamo quattro scimmiette di riserva. Quando tagliammo la testa a una le altre quattro sono morte di crepacuore. Quella è stata la cosa più atroce».[3]

Il villaggio degli indios che viene bruciato dai quattro ragazzi è stato costruito dallo scenografo Massimo Antonello Geleng appositamente per il film, come anche la casa sul grande albero dove abitano gli indios Shamatari. I costumi degli indigeni sono stati prodotti ispirandosi ai chenchama, vale a dire le pitture su corteccia d'albero dipinte secondo le usanza locale.[3]

Una delle guide presenti sul set del film fu arrestata a causa di Ruggero Deodato, che la denunciò perché partecipava ai cosiddetti safari indios, vere e proprie cacce agli indigeni.[4] Quando uscì dal carcere la guida giurò che avrebbe ucciso Deodato.[4] Sui safari indios il regista aveva scritto un soggetto, che trattava anche del traffico di organi, ma rinunciò al progetto per paura di ritorsioni.[4]

Deodato ha dichiarato di aver girato il film in un momento difficile della sua vita: in quel periodo stava divorziando da Silvia Dionisio e ha messo nel film tutto il dolore e la rabbia derivanti dalla separazione.[3]

Il regista ha affermato che l'ispirazione per la storia gli venne dal figlio, disgustato da tutte le immagini violente che vedeva nei telegiornali: «La storia me la suggerì mio figlio, che all'epoca non voleva guardare la televisione perché era scioccato da tutti i reportage violenti che passavano al telegiornale, i morti ammazzati dalle Brigate Rosse ecc».[3]

I filmati di cannibalismo e fucilazioni che si vedono all'inizio del film sono in parte vere (si tratta di esecuzioni avvenute in un paese africano), in parte create con effetti speciali.[3]

Tutti i nomi delle tribù sono reali, e le loro abitudini sono le stesse che si vedono nel film. Oltre alla tribù Shamatari nel film sono presenti anche le tribù dei Tibuna e degli Anamaru.[1]

Nei titoli di coda appare il nome di Lamberto Bava come aiuto regista, ma Deodato ha negato la sua partecipazione al film.[4]

L'enigmatica scritta sui titoli di coda del film

Al termine del film, prima dei titoli di coda, appare una scritta enigmatica: «Il proiezionista Billy K. Kirov è stato condannato a due mesi di reclusione con la condizionale e al pagamento di una multa di 10.000 dollari per sottrazione di materiale cinematografico. Noi sappiamo che per quel materiale ne ha ricevuti 250.000». In realtà l'episodio era stato inventato dal regista, per accrescere la sensazione di realismo del film.[4]

domenica 22 agosto 2010

ANZIO, GAZEBO-BAR ABUSIVI IN SPIAGGIA: 4 DENUNCIATI . A fine stagione? Ma è roba da matti....


-ANZIO, GAZEBO-BAR ABUSIVI IN SPIAGGIA: 4 DENUNCIATI (OMNIROMA) Roma, 22 ago - I carabinieri del servizio Navale della compagnia carabinieri di Anzio in questi giorni hanno intensificato, nell'ambito del vasto piano di contrasto all'illegalità attuato lungo il litorale sud romano, numerosi controlli sulle spiagge di Anzio e Nettuno, per reprimere l'occupazione abusiva del demanio marittimo mediante l'esercizio abusivo di stabilimento balneare in genere. L'attività ha permesso di procedere all'abbattimento di circa 10 manufatti abusivi posti sulle spiagge libere di Anzio e Nettuno dove erano state posizionate varie strutture in maniera permanente. Si tratta di manufatti in legno, gazebo e tende adibiti a stabilimenti balneari, luoghi di ritrovo e consumo di alcool, infatti, nel corso della operazione di abbattimento, sono stati sequestrati numerosi attrezzi da mare e varie attrezzature per praticare sport acquatici ed appunto numerose bottiglie di alcolici. All'esito delle operazioni, alle quali ha partecipato anche personale della municipale di Anzio, sono state denunciate quattro persone per violazioni in materia urbanistica e paesaggistica. Questi, quasi tutti originari nel comune di Anzio, avevano posizionato in modo stabile delle costruzioni attraverso le quali svolgevano in modo abusivo l'attività di stabilimento balneare e di rivendita di alcolici.
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A FINE STAGIONE? MA E' ROBA DA MATTI.....

sabato 21 agosto 2010

PROSCIOLTA MAGGIORATA DENUNCIATA PER TOPLESS IN SPIAGGIA


ANZIO, 21 ago - La notizia ha fatto il giro del mondo. Forse anche per questo la magistratura, nonostante la sezione feriale, ha già deciso sul caso della giovane e procace commessa che un paio di settimane fa era stata denunciata per essersi messa in topless sulla spiaggia e per essersi spalmata la crema solare sul seno da una madre che riteneva che il suo comportamento potesse turbare la serenità dei suoi due figli di 12 e 14 anni. Il Gip, informa infatti Gianluca Arrighi (difensore della ragazza indagata), ha disposto l'archiviazione del procedimento per «totale insussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dal reato di atti osceni in luogo pubblico», accogliendo in tal modo le argomentazioni del legale. L'avvocato Arrighi ha dichiarato: «Non avevo alcun dubbio sull'esito favorevole del procedimento, scaturito da una denuncia frutto del provincialismo e del bigottismo che, per fortuna solo in parte, ancora caratterizza gli italiani. Quanto alla mia assistita adesso vuole solo lasciarsi alle spalle questa brutta e imbarazzante vicenda che le ha rovinato le vacanze estive riservandosi, per le prossime settimane, ogni valutazione in merito alle eventuali azioni giudiziarie da intraprendere contro chi la accusata ingiustamente»

Giornate di volo per disabili ad Anzio



Da il Faro on line - Il Tappo d’Oro edizione 2010 ha aperto i battenti il 27 luglio dalla spiaggia attrezzata delle Sirene di Nettuno, dove sono cominciati i voli in “anfibio idrovolante” a favore delle persone disabili. Il progetto voluto e organizzato dall’Associazione Noi con Loro di Anzio, coadiuvato tecnicamente dal Gruppo Eco Imballaggi, prevede una serie di giornate di volo dalle spiagge del nostro territorio. Le prossime tappe sono al Lido Tirrena di Anzio fino a giovedì 19 agosto; dal 24 agosto al 9 settembre si dovrebbe volare al Lungomare delle Dune di Lido dei Pini, ma probabilmente per motivi atmosferici si volerà sempre al Tirrena di Anzio. "Il progetto - spiegano dall'associazione - nasce da un’intuizione di Paolo Alessandrini di Pesaro che ha scritto un libro dedicato proprio alla disabilità e alla voglia di volare dal titolo “Il mosaico della vita - Dalle ruote alle ali”. Il signor Paolo è un collaboratore di Antonio Geracitano (patròn della EcoImballaggi – sponsor ufficiale dell’iniziativa) nelle Marche. Alessandrini, nel versante Adriatico, ha fatto volare una ventina di persone disabili dando loro gioia ed una nuova sensazione che mai prima avevano provato. Alessandrini ha emozionato tutta la platea quando ha raccontato la prima volta che ha fatto volare un ragazzo disabile. Ha detto che una volta atterrati, il ragazzo piangeva in maniera incontrollabile tanta era la gioia provata. Geracitano che da bimbo sognava di volare quando ha scoperto questo lato del suo collaboratore, non ha fatto altro che fare propria l’iniziativa, coinvolgendo dapprima Andrea D’Acampo (Presidente dell’associazione Noi con Loro) per poi rivolgersi ad una serie di professionisti, chiedendo aiuto nell’organizzazione; e dopo vari tentativi andati male, finalmente ha trovato in Mauro Gavillucci il collaboratore ideale per far quadrare il cerchio. A sua volta questi, si è avvalso dell’aiuto prezioso e insostituibile della professoressa Annamaria Pagliaro e del factotum Paolo Pompili. Il pilota che sta collaborando con la nostra Associazione è Giorgio Gabrielli di Roma". Il progetto si sviluppa in due momenti salienti: quello dedicato ai voli che si protrarrà fino al 9 settembre e quello dedicato alle serate di gala che si svolgeranno l’11, il 18 ed il 24 settembre nelle due città coinvolte nel progetto: Nettuno e Anzio. Nel contesto di queste serate, è prevista l’estrazione della “Lotteria della Solidarietà” che ha come primo premio una vettura eco4 e poi a seguire una moto, 8 week-end a Ponza e tanti altri premi.

lunedì 16 agosto 2010

Indagati 4 poliziotti di Anzio (da Il Messaggero)



di GIOVANNI DEL GIACCIO
L’inchiesta è chiusa e l’accusa è pesantissima: omicidio preterintenzionale e falso. Debbono risponderne quattro poliziotti del commissariato di Anzio ritenuti responsabili dalla Procura di «aver cagionato, in concorso tra loro, la morte di Stefano Brunetti». Praticamente pestandolo, secondo quanto emerge dallo stesso capo d’imputazione. Sono accusati, inoltre, di aver attestato il falso «al fine di eseguire o occultare il reato di percosse e lesioni dalle quali è poi conseguita la morte al fine di assicurarsi l’impunità». L’episodio risale all’8 settembre di due anni fa, quando a Nettuno intorno alle 17 c’è un tentativo di furto di biciclette. I proprietari se ne accorgono, nasce una colluttazione, Stefano Brunetti viene picchiato e quando arriva la polizia condotto al commissariato. Intanto Brunetti, 43 anni, già noto alle forze dell’ordine, è rinchiuso nella camera di sicurezza prima di essere accompagnato in carcere a Velletri, dove arriva intorno alla mezzanotte. Sta male, è provato, alle 12 del giorno dopo viene portato all’ospedale di Velletri, dove muore alle 15.04
Nel verbale del pronto soccorso si legge «riferito pestaggio nel commissariato». Circostanza che i poliziotti Daniele Bruno, Massimo Cocuzza, Salvatore Lupoli e Alessio Sparacino hanno negato sin dal primo momento e anche nei recenti interrogatori. Dai quali emerge che Brunetti avrebbe anche urlato «me stanno a spaccà» ma che loro non erano all’interno di quella stanza. «Negli atti ci sono ricostruzioni diverse - dice l’avvocato Andrea Barbesin, uno dei difensori degli agenti - e vicende che vanno approfondite». Il sostituto procuratore di Velletri Luigi Paoletti ha chiuso l’inchiesta nei giorni scorsi. «E’ una questione molto delicata - dice l’avvocato Orlando Mariani, l’altro difensore - abbiamo ricevuto la notifica, aspettiamo le decisioni del giudice per una vicenda che andrà sottoposta a un’attenta analisi e valutazione».
Inizialmente si era parlato delle percosse al momento del tentato furto, ma la perizia del medico legale Gianluca Marella esclude che possano aver provocato il decesso: «L’ipotesi più attendibile è quella che un mezzo contundente abbia agito a livello dell’emitorace sinistro producendo la frattura della IX e X costa sinistra, l’infiltrazione della muscolatura intercostale e del diaframma, l’ematoma intrasplenico». Lesioni prodotte - secondo la perizia - in un orario compatibile con quello in cui Brunetti era nella camera di sicurezza. I poliziotti riferiscono che lì ha dato in escandescenza, distruggendo tutto. Ma lo stesso Marella afferma che il quadro lesivo «rende incompatibile la loro produzione per l’urto contro strutture presenti nell’ambiente». Le lesioni «sono compatibili con un’azione energica di pressione esercitata con una gamba o con un ginocchio sulla superficie posteriore dell’emitorace sinistro nel corso di un’eventuale manovra di immobilizzazione a terra». Il quadro lesivo, inoltre, «può essere compatibile anche con l’azione di mezzi contundenti “naturali” quali pugni o calci, purché esercitata con estrema violenza».
I familiari di Brunetti - che hanno seguito l’inchiesta con l’avvocato Carla Serra - ribadiscono: «Vogliamo giustizia per nostro fratello».

sabato 14 agosto 2010

RICORDIAMO LUCIO BATTISTI CON I FORMULA 3


Torna
puntuale anche quest'anno il VII° appuntamento con il tributo a Lucio
Battisti "MI RITORNI IN MENTE", la manifestazione di beneficienza
organizzata dall'Associazione Culturale ESEDRA, divenuta nel corso degli
... anni una delle più attese dell'Estate
Blu anziate. Vi aspettiamo numerosi, GIORNO 20 AGOSTO 2010 H.21.00,
costo del biglietto €.10,00 NELLA SPLENDITA CORNICE DEL TEATRO
ALL'APERTO DI VILLA ADELE. Biglietti disponibili presso rivendite
abituali - Info:335.8045974-335.5989309

lunedì 2 agosto 2010

Mare senza barriere. Ad Anzio c'è l'Approdo Paulus




Giunto al suo quinto anno di attività, l'approdo realizzato dall'associazione "Paulus antiche arti e mestieri" offre a tutti la possibilità di partecipare ad escursioni in barca, immersioni e altre attività di mare e di terra. Barche accessibili e molo attrezzato per favorire l'imbarco e lo sbarco di passeggeri disabili
Barca a vela

ROMA - E' in piena attività, al Molo Innocenziano di Anzio (RM), l'Approdo Paulus, che quest'anno celebra il suo quinto anniversario. Primo approdo permanente accessibile a tutti nel Lazio, esso permette anche alle persone disabili di prendere parte a numerose attività sociali e didattiche di mare: escursioni in barca, immersioni, giornate di pesca, ma anche la possibilità di pilotare un'imbarcazione. Numerose anche le attività di terra che, per tutta la stagione estiva, si svolgeranno intorno all'approdo: mostre, concerti, i Laboratori di Strada, gli scacchi on the road e serate solidali.

Realizzato dall'associazione "Paulus Antiche arti e mestieri", con il patrocinio della regione Lazio, l'approdo potrebbe presto essere replicato in altri porti laziali e italiani, per moltiplicare l'offerta di esperienze accessibili a contatto diretto con il mare. L'accessibilità dell'Approdo Paulus è possibile perché le barche e il pontile, così come la banchina, sono appositamente attrezzati secondo la normative vigenti per realizzare inclusione sociale e accogliere a bordo anche le persone con qualsiasi tipologia di disabilità.

L'iniziativa rientra nel più ampio progetto "Porti e Approdi per tutti", che ha l'adesione del Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Italia, l'Istituto Nautico "Marcantonio Colonna" di Roma, la Fondazione Kepha e numerose altre sono in arrivo. Quest'anno l'Approdo Paulus viene completato anche con l'installazione dell'elevatore, atto conclusivo per il compimento dell'obiettivo originario, iniziato cinque anni fa.

Nel 2010, oltre 3.500 partecipanti, provenienti da tutto il Lazio, di cui circa il 60% disabili, hanno preso parte a un'escursione in barca. L'Approdo Paulus, inoltre, ha realizzato accoglienza e divulgato informazioni e distribuito opuscoli ad oltre 50.000 persone negli ultimi due anni.

Per ricevere informazioni e prenotare le attività sociali di mare, prenotare un'escursione, partecipare e collaborare ai programmi dell'Approdo Paulus è possibile consultare il personale dedicato che si trova ogni giorno al Meeting Point presente sul molo dell'Approdo Paulus.

domenica 1 agosto 2010

L'inguaribile Gianfranco lo ha fatto di nuovo.


PER NON DIMENTICARE:
Anno 1995 l'allora numero uno di Montecitorio Irene Pivetti partecipa al congresso della Lega Nord e attacca senza mezzi termini Silvio Berlusconi. Fini reagisce: «Se l'onorevole Pivetti non corregge quanto ha detto credo debba prendere in considerazione anche l'ipotesi di rimettere il mandato».

Gianfranco Fini, un esempio di coerenza. Coerentemente, contiunua a dire sempre il contrario, di quello che aveva detto!
A SILVIOOOOOOOOOOOOOOO
TE CE STA BENE!

sabato 31 luglio 2010

In ricordo di Don Olindo Del Donno cacciato da Fini


Fui tra i primi a notare quanto fosse simile il fiocchetto di Generazione Italia con quello di Democrazia Nazionale, paragonare però questo gruppo di finiani a coloro che 35 anni fa diedero vita a Dn è, a dir poco rocambolesco. A parte che non esiste confronto politico, tra i vari Bocchino, Granata, Briguglio, Della Vedova, Lupi, Barbareschi e la pattuglia dei Dn, Delfino, Covelli, Lauro, Graziani, Tedeschi. Confrontare un gruppo di show man con chi ha fatto la guerra vera, gli scontri nelle piazze con i “compagni”, mi sembra a dir poco imbarazzante, e lo scrivo io che non ero certo dalla parte di Democrazia Nazionale.

Ma poi mi domando chi possano essere i futuri alleati di Futuro e Libertà (ennesimo nuovo partito dell’ex leader di AN) ? Democrazia Nazionale aveva come nemici solo i missini, per il resto dialogava realmente con tutti i partiti anticomunisti, e nonostante tutto naufragò. Il partito di Fini difficilmente riuscirà ad aprire un tavolo con le forze di centro, che lo vedrebbero come un come un concorrente, e anche poco affidabile dopo i vari voltafaccia. Figuriamoci con la Destra di Storace, la sola vera destra coerente, che 3 anni fa passò come scissionista, ma poi il vero scissionista si è rivelato proprio Fini. Il solo che gli ha concretamente aperto le braccia è Di Pietro, ma non capisco in quale scenario. Notoriamente Fini, è un politico “fortunato” più che arguto, ma la dea bendata, non sempre ti assiste. A me Gianfranco Fini non è mai piaciuto e questo lo sanno bene coloro che mi conoscono. Non sono mai stato iscritto ad AN e quindi non commenterò la pagina indecorosa che si sta scrivendo questi giorni, sulla villa di Montecarlo, lasciata in eredità ad AN, dalla nobildonna romana Anna Maria Colleoni (che certamente non considerava il fascismo il male assoluto) e ora di proprietà del fratello dell’attuale compagna di Fini. Voglio invece ricordare un lontano episodio, era il 1989 quando, l’allora giovane segretario del MSI, Gianfranco Fini cacciò dal partito Don Olindo Del Donno, perché votò la fiducia ad uno dei governi Andreotti. Don Olindo Del Donno, che veniva chiamato il prete nero, è scomparso il 13 Marzo dello scorso anno, all’età di 95 anni, aderì alla Repubblica Sociale Italiana dove era cappellano militare. Fini non ha mai amato la vecchia guardia. Don Olindo era sempre rimasto fedele al Msi, ma il fatto che mantenesse amicizie (a titolo personale) con molti Dc e con chi aveva aderito a Dn lo rendeva inviso a Fini. Quest’ultimo era certamente stato imbeccato da qualcuno più navigato, e l’episodio testimonia quanto il presidente della Camera abbia sempre concesso tanta libertà d’opinione, coscienza e voto.

Maurizio Brugiatelli

lunedì 26 luglio 2010

Francesco Storace in abbruzzo



STORACE – Il presidente della Provincia Del Corvo e il consigliere comunale aquilano D’Eramo hanno ricevuto oggi l’esponente politico della Destra nazionale, Storace, in visita a L’Aquila. Il leader della destra ha notato che i molti cantieri montati in giro per la città dimnostrano che “c’è voglia di ricostruire, e per farlo occorre una legge speciale”. Anche per Storace, infatti, una legge servirà a regolare meglio il flusso delle risorse, senza dover ricorrere sempre a ordinanze e decreti frammentari.
Il sindaco Cialente ha incontrato il segretario nazionale della Destra Francesco Storace, che ha risposto all’invito rivolto dallo stesso Cialente a tutti i leader politici nazionali a incontrarlo per discutere insieme sui problemi riguardanti la ricostruzione e la situazione economica e occupazionale del capoluogo. Il segretario della Destra, è stato guidato dal primo cittadino in una lunga visita nel centro storico e nella “zona rossa”, ancora inagibile e inaccessibile.

Dalla provincia alla Regione, la Destra fà sentire la sua voce in favore dei più deboli.







Dalla Regione Lazio: i consiglieri regionali de la Destra Storace e Buonasorte con interrogazione al Presidente Polverini hanno chiesto che vengano sbloccati i finanziamenti per la Oikos - Una Casa per Vivere- dopo che erano stati sospesi a seguito di un processo, a carico della stessa Associazione, conclusosi in data 10 marzo 2009 con assoluzione piena e contestuale ordine di dissequestro dei fondi stanziati. L'Associazione ha per sua finlaità il sostegno e l'assistenza a ragazzi autistici e detti contributi rappresenterebbero una boccata d'ossigeno per la struttura, le famiglie e gli oltre 25 operatori specializzati che vi lavorano.

Dalla Provincia: il capogruppo alla provincia de "la Destra" Roberto Buonasorte ha presentato questa mattina una interrogazione urgente al presidente Zingaretti e all'Assessore alle Politiche Sociali e per la Famiglia e ai Rapporti Istituzionali Claudio Cecchini «per sapere: quante risorse vengono destinate dalla Provincia di Roma per il servizio 'AmicoBus'; se il gestore del servizio è sottoposto ad eventuali penali nel caso di inefficienza e se, ad oggi, sono state applicate. Il servizio, il primo di trasporto a prenotazione e chiamata per persone disabili residenti nel territorio della Provincia al costo di cinque euro per tratta dovrebbe favorire l'esercizio dei diritti previsti in materia di assistenza ed integrazione sociale. Purtroppo il servizio si è tramutato in un disservizio per i portatori di handicap. Le vetture che dovrebbero essere opportunamente attrezzate per accogliere le persone disabili, anche in carrozzina, e consentire loro di salire, viaggiare e scendere in modo agevole e sicuro risultano spesso bloccate per avaria, sono prive di sistema di aereazione e il personale alla guida è generalmente stressato dal servizio. Inoltre gli orari precedentemente fissati vengono comunicato ai disabili soltanto il giorno precedente, provocando a notevoli disagi; oltre ad essere organizzati con più di due carrozzelle, affollando l'automezzo. Buonasorte auspica che il presidente Zingaretti e l'assessore Cecchini diano risposte al più presto perché nessuno deve essere lasciato solo».

26 Luglio 2007 nasceva il partito della coerenza


Grazie Francesco