Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

lunedì 1 settembre 2008

DA L'ITALIA A GLI ITALIANI A L'ITALIA AGLI IMMIGRATI




La lettera del segretario del Pd:
«A giorni una proposta di legge»

ROMA
Il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni ha inviato al presidente della Camera Gianfranco Fini una lettera sul tema del voto agli immigrati. «La questione, sulla quale lei stesso qualche tempo fa dimostrò sensibilità e apertura, è quella del diritto di voto nelle elezioni amministrative e nelle altre elezioni locali a tutti coloro che sono residenti in Italia da un certo numero di anni, anche se non in possesso della cittadinanza italiana - scrive Veltroni nella lettera a Fini- . A questo proposito, insieme a chi da sempre è impegnata in prima fila su questi temi, l’onorevole Livia Turco, nei prossimi giorni sarò primo firmatario di una proposta di legge costituzionale. Le chiedo fin d’ora, con questa mia lettera, di adoperarsi per consentire la sua più ampia discussione da parte della Camera dei deputati e di accelerarne quanto più possibile l’iter. Non è più tempo, quando si tratta del tema immigrazione, di discussioni astratte, di pregiudizi dettati da ideologie o da semplificazioni prodotte da un’attenzione, anche mediatica - sottolinea il leader del Pd -, che invece di rappresentare la realtà la distorce e la esaspera. Troppo frequenti e preoccupanti sono gli episodi che segnalano il diffondersi di un virus pericoloso, nocivo socialmente, fatto di intolleranza, di pulsioni xenofobe, di chiusura, di ostilità, fino alla tentazione aberrante del farsi giustizia da sè».

«La politica, l’intera nostra classe politica, ha una grande responsabilità, e deve fare estrema attenzione, respingendo il rischio dell’egoismo sociale e rispondendo a domande non più rinviabili - prosegue -: come garantire, insieme, accoglienza e legalità, integrazione sociale e sicurezza; come costruire comunità inclusive, dove ogni individuo che qui è nato o che qui vive e lavora da anni sia un soggetto riconosciuto in quanto possiede dei diritti e dei doveri; come evitare che nelle nostre città si creino, nel segno della paura, dei luoghi separati e non accessibili».

Secondo Veltroni «al rigore con cui contrastare l’immigrazione clandestina e perseguire chi compie reati che privano i cittadini del loro fondamentale diritto alla sicurezza e alla serenità, si deve accompagnare, sempre, la ricerca e la promozione dell’integrazione. Legalità e integrazione sono i due grandi pilastri su cui possono poggiare le possibilità reali di una civile convivenza. È ad un vero e proprio patto reciproco tra italiani e immigrati, che si deve giungere. Un patto basato sul riconoscimento e sul rispetto di diritti e doveri».