Anzio, città da radici profonde.

Anzio, città dalle radici profonde.
Nell'antichità Antium venne assorbita nello stato romano.
La città ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio, vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche, desiderando metterli in un posto sicuro. I romani più eminenti vi costruirono bellissime ville in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva una villa.
Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola e Nerone.
Quest'ultimo fondò una colonia di veterani in città e costruì un nuovo porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Nei primi del novecento, Anzio acquistò le connotazioni
di un elegante centro balneare, meta di soggiorno di alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta borghesia romane.

martedì 21 ottobre 2008

REGIONE LAZIO GRUPPO CONSILIARE LISTA STORACE

COMUNICATO STAMPA Roma, 21 ottobre 2008

OSPEDALE RIETI /VLADIMIRO RINALDI (LISTA STORACE):
"BENE SPERIMENTAZIONE OBI PEDIATRIA, MA SERVE SOLUZIONE STABILE"

"Nessuna struttura sanitaria della Regione Lazio attualmente può offrire
l'Osservazione Breve Intensiva pediatrica, un'attività che consente di
trattare in sicurezza e senza ricovero piccoli pazienti colpiti da patologie
di complessità moderata". Lo denuncia il capogruppo della Lista Storace alla
Regione Lazio, Vladimiro Rinaldi, a seguito dell'ultimo incontro avuto
insieme con il suo stretto collaboratore dottor Daniele Belli, presso
l'Ospedale De Lellis di Rieti con il primario di pediatria dottor Antonio
Pascalizi. "Già il dottor Giovanni Bonomo, primario dell'Ospedale di
Frosinone ed il dottor Massimo Palumbo primario in pediatria dell'Ospedale
di Belcolle a Viterbo, ci avevano segnalato l'opportunità e la possibilità
di attivare nei propri reparti l'OBI pediatrica che purtroppo non può essere
formalmente introdotta in assenza di una specifica formalizzazione
della Regione.
I vantaggi sono evidenti - prosegue Rinaldi -. L'intensità e
la qualità di questo protocollo garantirebbero velocità e precisione della
diagnosi e della cura, evitando dimissioni improprie e alleviando,
per i pazienti e le loro famiglie, i disagi di una degenza prolungata
all'interno di
una struttura ospedaliera spesso anche lontana dal luogo di residenza.
Questo, senza contare che la riduzione dei ricoveri comporterebbe anche un
notevole risparmio di denaro per comunità". Il dottor Pascalizi
approfittando della riorganizzazione in atto del Pronto Soccorso
dell'Ospedale di Rieti avvierà, nei prossimi mesi, una sorta di
sperimentazione dell'OBI in pediatria. "A dicembre prossimo – conclude
Rinaldi - torneremo
a Rieti per ascoltare le prime valutazioni del Primario per poi
sensibilizzare gli
organi competenti su una 'soluzione' a portata di mano che per
superficialità rischia di essere ignorata".