27 Maggio 2008
di Francesco Storace
C’è un angolo importante di Roma che non si chiama Pigneto, un luogo dove non ci sono le baracche rom, e che dovrebbe rappresentare il sapere, la cultura, la tolleranza. E’ l’università La Sapienza dove non ha potuto parlare il Papa e dove si continua a negare diritto di parola. Non credo di essere molto simpatico all’onorevole Roberto Fiore, ma il veto posto allo svolgimento di un convegno sulle foibe organizzato nell’ateneo romano da Forza Nuova mi indigna e molto. Credo che il sindaco di Roma debba spendere una parola: l’università non deve essere zona franca. E’ il caso di proporre la convocazione di una seduta del consiglio comunale alla Sapienza, magari proprio sul tema della libertà e del rispetto delle idee altrui. O ci sarebbe problema di ordine pubblico anche per i consiglieri comunali?
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“Fermo restando che qualsivoglia gesto di violenza va condannato, mi domando: c’è una rissa tra studenti ma a picchiare sono sempre e solo quelli di destra?”Questo è quanto dichiara il portavoce romano Fabio Sabbatani Schiuma per il quale “è odioso quel clima che tende a giustificare qualsiasi comportamento di chi ad esempio crede che l’Università sia di proprietà di chi non fa parlare il Santo Padre e di chi non permette ad un euro parlamentare di incontrare gli studenti”
“Resta fatto - conclude Schiuma- che anche nel caso del Pigneto non si aspetta altro che dare la caccia al fascista e che debbano essere solo e sempre ragazzi di destra quelli che aggrediscono”.